Sacrario militare del Pasubio: differenze tra le versioni

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Il sacello si trova sul lato opposto del monumento, verso sud, alla sommità di un'ampia gradinata che conduce ad una terrazza con balaustra che circonda la torre.
La piccola cappella è ornata con vetrate artistiche e affreschi.
[[File:Tito Chini decorazioni Sacello ossario pasubio.jpg|miniatura|Tito Chini decorazioni all'interno del Sacello ossario sul Pasubio.]]
 
La “Fondazione 3 Novembre 1918”, voluta da Guglielmo Pecori Giraldi e dedicata alla memoria dei caduti della Grande Guerra, eresse questo Sacello-Ossario la cui decorazione pittorica interna fu affidata proprio a [[Tito Chini]] il quale decorò anche gli Ossari di guerra di Treviso, Schio, Verona, Trento e il Tempio-Ossario di Bassano del Grappa.<ref> Per dettagliate informazioni riguardo alle decorazioni interne realizzate da Tito Chini vedi:  ''L’Ossario sul Pasubio,'' in “Il Messaggero del Mugello”, 14 novembre 1926 n° 45.</ref> L’inaugurazione del Sacello-Ossario del Pasubio avvenne il 29 agosto 1926 alla presenza del re, e da allora fino ad oggi, si ripete il pellegrinaggio annuale in onore e in memoria della I''<sup>a</sup>'' Armata. [[Guglielmo Pecori Giraldi]] tornò sempre sul colle sacro ed espresse anche il desiderio di essere sepolto lì come accadde il 19 luglio del 1953 quando la salma del generale fu traslata dalla cappella gentilizia della famiglia Pecori Giraldi nella Villa Rimorelli a [[Borgo San Lorenzo]], dove era stata custodita per dodici anni.<ref> Vedi : Inaugurazione del Sacello Ossario sul Pasubio, in “Il Messaggero del Mugello”  8 agosto 1926 n° 31; Sul Pasubio, in “Il Messaggero del Mugello” 29 agosto 1926 n° 34 ; Ossario sul Pasubio, in “Il Messaggero del Mugello” 5 settembre 1926 n° 35.</ref>
Il sacello è costituito da una torre piramidale alta 35 metri costruita con la medesima pietra della montagna che i soldati avevano calpestato, ed al suo interno sono custodite le ossa dei morti recuperate nella zona del Pasubio. <ref>Elisa Marianini ''La memoria dei caduti della Grande Guerra in Mugello, una ferita salvata dalla bellezza'', Edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), 2015. pp. 25-27.</ref>