Giovanni Gerolamo Savoldo: differenze tra le versioni

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Nel [[1532]] è documentato a Venezia, fra gli esecutori testamentari dell'orefice Bernardino de Bexana. Nel [[1533]] eseguì la ''Madonna e quattro santi'' in [[chiesa di Santa Maria in Organo|Santa Maria in Organo]] a [[Verona]]. Tra il [[1537]] e il [[1538]] eseguì la pala per l'altare maggiore della [[chiesa di Santa Croce (Brescia)|chiesa di Santa Croce]] a Brescia, con la ''Deposizione'', forse quella distrutta nella [[seconda guerra mondiale]], già nel [[Kaiser Friedrich Museum]] di [[Berlino]]. Se nelle pale d'altare Savoldo dimostrò di aderire alla tradizione, aprendosi a qualche novità di Tiziano, più originale fu la sua produzione di dipinti di medie dimensioni, destinati a committenti privati che spesso li usavano per adornare i propri studioli. In queste commissioni Savoldo replicò più volte i suoi temi di successo, come la ''[[Maddalena (Savoldo)|Maddalena]]'', della quale si conoscono almeno quattro versioni, il ''Riposo durante la fuga in Egitto'', le ''Adorazioni'' e le ''Natività'' notturne.
 
Nel [[1539]] eseguì il ''Ritratto d'uomo con Flauto'', ora alla [[Pinacoteca Tosio Martinengo]] di [[Brescia]], mentre l'[[1540|anno successivo]] realizzò le due tavole con la ''Natività'', una in [[chiesa di San Giobbe|San Giobbe]] a Venezia, l'[[Adorazione dei Pastori (Savoldo)|altra]] già in [[Chiesa di San Barnaba (Brescia)|San Barnaba]] a [[Brescia]] e ora nella [[Pinacoteca Tosio Martinengo]], in quest'ultima per la cappella Bargnani. La scena, ambientata in un'ora notturna, ha nello sfondo dei pastori contemplanti la scena. Del [[1540]] circa è la ''[[Maddalena (Savoldo)|Maddalena]]'', conservata alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]], santa identificabile dal vasetto degli unguenti e dal vestito rosso sotto il mantello grigio, palpitante di luce e dai riflessi argentei in cui è avvolta. Nel [[1548]] è citato in un atto di vendita rogato a Venezia come testimone. Dello stesso anno è la lettera di [[Pietro Aretino]] al pittore bresciano [[Giovan Maria Fadino]], dalla quale si apprende che il pittore era ancora in vita ma "vecchione".
 
== Opere ==