Gola del Furlo: differenze tra le versioni

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Per consentire un più agevole passaggio di persone e veicoli, fu fatta scavare, dall'imperatore [[Vespasiano]], una galleria nel punto più stretto della gola che fu detta "petra pertusa" o "forulum" (piccolo foro), da cui "Furlo"; accanto a essa si trova un precedente varco di [[etruschi|epoca etrusca]], lungo 8&nbsp;m, largo 3,30&nbsp;m e alto 4,45&nbsp;m, e una piccola chiesetta, detta della Botte, un tempo abitata da un eremita.
 
Al disopra dell'ingresso nord-orientale è ancora visibile l'iscrizione:<ref>{{CIL|11|6106}}</ref> '''IMP(erator) CAESAR AUG(ustus) – VESPASIANUS PONT(ifex) MAX(imus) – TRIB(unicia) POT(estate) VII IMP(erator) XVII P(ater) P(atriae) CO(n) S(ul) VIII&nbsp;– CENSOR FACIUND(um) CURAVIT''' (l'ultima asta dell'VIII è probabilmente un'aggiunta), che stabilisce il compimento dell'opera tra il [[76]] e il [[77]] d.C. La galleria è lunga 38,30&nbsp;m, larga al massimo 5,47&nbsp;m, alta 5,95&nbsp;m; è tutta scavata nel calcare compatto mediante scalpello, di cui si vedono i tagli a gradina, ed è senza rivestimento.
 
Dagli [[anni 1980|anni ottanta]] del Novecento il Passo del Furlo è solcato dalla [[superstrada]], con due nuove gallerie lunghe ben 3391&nbsp;m, e ciò ha permesso di liberare dal traffico veloce il vecchio tracciato stradale, restituendo la gola alla gioia dei suoi estimatori.