Battaglia di Kerbela: differenze tra le versioni

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'''Kerbelāʾ''' ({{arabo|كربلاء|Karbalāʾ}}) è il villaggio del sud mesopotamico in cui, il 10 ottobre [[680]] (10 muḥarram 61 dell'[[Egira]]), fu trucidato con tutta la famiglia e il suo séguito il nipote del profeta [[Maometto]], [[al-Husayn ibn Ali|al-Ḥusayn ibn ʿAlī]], secondogenito del quarto [[califfo]] [['Ali ibn Abi Tàlib|ʿAlī ibn Abī Ṭālib]] e della figlia di Maometto, [[Fatima bint Muhammad|Fāṭima al-Zahrāʾ]].
 
Le cause del massacro di [[Kerbela|Kerbelāʾ]], perpetrato dalle truppe [[omayyadi]] del ''[[wali (governatore)|wālī]]'' di [[Kufa]] [[Ubayd Allah ibn Ziyad|ʿUbayd Allāh ibn Ziyād]], fedele al califfo [[Yazid ibn Mu'awiya|Yazīd ibn Muʿāwiya]] ibn Abī Sufyān, affondano le loro radici nella lotta che contrapponeva la famiglia alide (che si riteneva unica legittimata a governare la ''[[Umma]]'') al discendente di [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya ibn Abī Sufyān]], fondatore della dinastia califfale di [[Damasco]].
Dopo i fatti di [[Battaglia di Siffin|Siffīn]] e l'arbitrato di [[Adhruh|Adhruḥ]] si ebbe la morte per assassinio da parte del [[Kharigismo|kharigita]] [[Ibn Muljam]] del califfo ʿAlī e, dopo un tentativo di corto respiro del primogenito del defunto califfo, [[al-Hasan ibn Ali|al-Ḥasan ibn ʿAlī]], la candidatura di Muʿāwiya non ebbe più oppositori in grado di sbarrargli la strada verso la suprema magistratura islamica.