Erinni: differenze tra le versioni

Spesso presenti nella cultura classica - emblematico, in proposito, il ruolo che assumono nell'''[[Orestea]]'' di [[Eschilo]] - ritornarono sovente, come riferimento colto, tanto nella cultura medievale - [[Dante Alighieri|Dante]] le indica come le custodi della città infernale di [[Dite (città)|Dite]]<ref>{{Citazione|...<br />dove in un punto furon dritte ratto<br />tre furïe infernal di sangue tinte,<br />che membra femminine avìeno e atto,<br />e con idre verdissime eran cinte;<br />serpentelli e ceraste avean per crine,<br />onde le fiere tempie erano avvinte.<br />E quei, che ben conobbe le meschine<br />della regina {{sic|dell'etterno pianto}}.<br />"Guarda - mi disse - le feroci Erine.<br />Quest'è Megera dal sinistro canto;<br />quella che piange dal destro è Aletto;<br />Tesifone è nel mezzo"; e tacque a tanto.|Dante Alighieri, [[Divina Commedia]], [[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]], Canto IX, 37 - 48}}</ref> - quanto in quella moderna e contemporanea, pur se, in quest'ultima, in modo abbastanza sporadico. Le si trovano anche nel romanzo "Le Benevole" di [[Jonathan Littell]] e nel romanzo "Furia" di [[Salman Rushdie]]. Citate anche da [[Marcel Proust]] ne [[All'ombra delle fanciulle in fiore]] e nella trilogia Starcrossed di Josephine Angelini.