Purgatorio - Canto ventiquattresimo: differenze tra le versioni

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==Temi e contenuti==
[[File:Pur 24 dore.jpg|thumb|Illustrazione di [[Gustave Doré]]]]
* Dante e Forese - v. 1-33
* Bonagiunta e lo Stilnovo - v. 34-63
* Profezia contro Corso Donati - v. 64-99
* Il secondo albero - v. 100-114
* Esempi di gola punita - v. 115-129
* L'angelo della temperanza - v. 130-154
 
==Sintesi==
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Così procedono pensosi quando, al volgere di una curva sul sentiero, vedono non molto lontano una folla di anime che si accalca attorno ad un albero ricco di frutti, come un gruppo di bambini che si affolla attorno ad una persona, desiderando quello che ha in mano, mentre questa non ascolta le preghiere ma anzi alza in alto l'oggetto per ravvivare ancor più i desideri. Infine, disillusa, la folla si allontana, mentre i tre si avvicinano; una voce proviene dall'albero incitandoli ad allontanarsi, che - dice - quell'albero discende direttamente dall'[[albero della conoscenza del bene e del male]], a cui morse [[Eva]], e che si trova nel [[Paradiso terrestre]]. Dopodiché la voce prosegue enunciando esempi di gola punita:
* il primo esempio è tratto dalle ''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'' di [[Ovidio]] e racconta dei [[centauro|centauri]] che, ebbri di vino, tentarono di violentare le donne dei loro ospiti alla cena di nozze di [[Piritoo]] e [[Ippodamia (moglie di Piritoo)|Ippodamia]], e vennero per questo in gran parte uccisi da [[Teseo]];
* il secondo esempio è tratto dal ''[[Libro dei Giudici]]'' dell<nowiki>'</nowiki>''[[Antico Testamento]]'' e racconta di come [[Gedeone (Bibbia)|Gedeone]] respinse gli [[ebreo|Ebrei]] che avevano bevuto troppo avidamente alla fonte di [[Arad (Israele)|Arad]], prima della battaglia contro i [[madian]]iti.
 
I tre proseguono ancora a lungo meditabondi, quando una voce improvvisa chiede loro a cosa pensino: al che Dante si volta spaventato e vede la luce abbagliante dell'[[angelo]] della temperanza, che indica loro la strada verso l'ultima cornice e toglie la sesta P dalla fronte del poeta, cantando la beatitudine «''Beati qui esuriunt et sitiunt iustitiam''» (ma in forma [[parafrasi|parafrasata]]: "Beati gli illuminati da Dio che non si fanno eccitare dalla gola e hanno fame di quanto è giusto").
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==Bibliografia==
* Commenti della ''Divina Commedia'':
** [[Umberto Bosco]] e Giovanni Reggio, Le Monnier 1988.
** Anna Maria Chiavacci Leonardi, Zanichelli, Bologna 1999.
** Emilio Pasquini e Antonio Quaglio, Garzanti, Milano 1982-2004<sup>2</sup>.
** Natalino Sapegno, La Nuova Italia, Firenze 2002.
** Vittorio Sermonti, Rizzoli 2001.
* Andrea Gustarelli e Pietro Beltrami, ''Il Purgatorio'', Carlo Signorelli Editore, Milano 1994.
* Francesco Spera (a cura di), ''La divina foresta. Studi danteschi'', D'Auria, Napoli 2006.
 
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