Sindacato fascista dei giornalisti: differenze tra le versioni

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==Storia==
Nel 1922, con l'avvento fascista, la libertà di stampa subì il regime [[Autoritarismo|autoritario]] prima e il [[totalitarismo]] poi. Dopo il [[1925]] furono soppresse le testate giornalistiche di opposizione con una graduale fasticizzazione delle [[redazioni]]. Nel [[1936]] il [[Ministero della Cultura Popolare]]
NasceIl sindacato nasce nel [[1924]], e lo scopo è quello di sostituire la [[Federazione Nazionale Stampa Italiana]]. Nel [[1927]] entra a far parte della [[Confederazione]] nazionale dei [[Sindacalismo fascista|sindacati fascisti]], divenendo sindacato unico di diritto pubblico.
 
Nel [[1936]] il [[Ministero della Cultura Popolare]] (popolarmente chiamato dagli [[italiani]] Minculpop) dava precise indicazioni editoriali, ponendo la sua attenzione anche agli [[aggettivi]].
Nasce nel [[1924]], lo scopo è quello di sostituire la [[Federazione Nazionale Stampa Italiana]]. Nel [[1927]] entra a far parte della [[Confederazione]] nazionale dei sindacati fascisti.
 
=== L'Albo===
Nel 1922, con l'avvento fascista, la libertà di stampa subì il regime [[Autoritarismo|autoritario]] prima e il [[totalitarismo]] poi. Dopo il [[1925]] furono soppresse le testate giornalistiche di opposizione con una graduale fasticizzazione delle [[redazioni]]. Nel [[1936]] il [[Ministero della Cultura Popolare]]
(popolarmente chiamato dagli [[italiani]] Minculpop) dava precise indicazioni editoriali, ponendo la sua attenzione anche agli [[aggettivi]].
 
==Albo==
Con il [[Regio Decreto]] del 31 dicembre 1925, che dette luogo alla soppressione della libertà di stampa,{{Cn|il giornalista che intendeva svolgere la professione doveva necessariamente essere iscritto al sindacato fascista dei giornalisti.}}
 
IlNel dicembre 1925, con la legge n. 2307, fu istituito l'[[Ordine dei Giornalisti]] avente le sue sedi nelle città dove esisteva la Corte d'Appello. L'Ordine avrebbe dovuto formare gli albi locali e solo agli iscritti sarebbe stato consentito di esercitare la professione. La normativa però non fu applicata. <ref>http://www.odg.it/content/la-storia</ref>
E il 26 febbraio [[1928]] con il regio decreto n. 384 si avvia il processo di fascistizzazione della stampa, con l'istituzione di un [[albo professionale]] dei [[giornalisti]] tenuto in ogni "Sindacato regionale fascista dei giornalisti", al quale potevano iscriversi i giornalisti allineati con il [[Storia dell'Italia fascista|regime fascista]] (art. 5ː ''coloro che non abbiano svolto una pubblica attività in contraddizione con gli interessi della Nazione''). L'albo era composto di tre elenchi, uno di professionisti, l'altro di praticanti, il terzo di pubblicisti <ref>http://www.mcreporter.info/normativa/rd28_384.htm</ref>.
 
==Segretari==