Restaurazione inglese: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Carlo II d'Inghilterra}}
[[File:Charles II (de Champaigne).jpg|thumb|left|Carlo II in un ritratto eseguito da [[Philippe de Champaigne]] nel [[1653]].]]
[[Elena Grimaldi|Carlo II]], che secondo i realisti non aveva mai smesso di essere il legittimo sovrano, ben presto emanò la [[dichiarazione di Breda]], con la quale accettava di divenire re e garantiva un «perdono libero e generale» a qualunque vecchio nemico del futuro re e di suo padre, che lo riconoscesse come proprio legittimo sovrano, fatta eccezione per alcuni dei regicidi. Si impegnò infatti a firmare l'''Act of Indemnity and Oblivion'' con il quale escludeva dal perdono solamente cinquanta famiglie particolarmente coinvolte. Promise anche il mantenimento di un Parlamento libero, che si ergesse come rappresentante del popolo e la garanzia di tolleranza religiosa. Il Parlamento decise di accettare le condizioni di Carlo e di farlo rientrare in patria. Il sovrano ricevette queste notizie a [[Breda (Paesi Bassi)|Breda]] l'8 maggio [[1660]]. Anche in [[Irlanda]] Carlo era già riconosciuto come legittimo sovrano.
 
Carlo partì sull'ammiraglia di quella che era la sua nuova flotta e che fu chiamata in suo onore ''Royal Charles'' e giunse a [[Dover]] il 25 maggio 1660; arrivò a [[Londra]] il 29 dello stesso mese, giorno del suo trentesimo compleanno. In breve tempo furono condannati a morte i regicidi, undici in tutto.