Fontana del Tritone: differenze tra le versioni
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La fontana del Tritone, interamente scolpita in [[travertino]], è composta da una vasca mistilinea di esigua altezza collocata al livello del suolo, sopra la quale sono collocati quattro delfini dalla bocca aperta che emergono elegantemente dallo specchio d'acqua. Questi ultimi, volgendo le proprie code e intrecciandole, reggono una grande conchiglia bivalve aperta, al centro della quale si erge imponente il dio marino Tritone. Il Tritone, con un tronco possente ed eretto e le gambe coperte di squame, reclina la testa all'indietro nell'atto di soffiare in una grossa conchiglia a forma di cono, possentemente retta con le braccia; a differenza dei tritoni tradizionali, in genere raffigurati con connotati mostruosi, la statua berniniana ha un aspetto più umano. In ogni caso, dalla buccina (o conchiglia tortile) retta da Tritone fuoriesce un copioso zampillo d'acqua che, sgocciolando dalle scanalature della conchiglia, irrora ed assorbe tutta l'opera e si raccoglie infine nella piscina sottostante. Tra le code dei delfini sono intrecciati artisticamente due stemmi papali con le tre api, simbolo araldico della famiglia Barberini.
[[File:Fontana del Tritone by Bernini.jpg|thumb|Veduta complessiva della fontana]]
La fontana del
La figura del Tritone è ripresa dal primo libro delle ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'' di [[Ovidio]], dove si narra per l'appunto di un tritone che, emergendo dai flutti, suona nella sua buccina cava, così da annunciare al mondo il trionfo degli dei. Bernini, in ogni caso, per la figura del tritone trasse ispirazione dalla fontana dell'Aquila, realizzata da [[Stefano Maderno]] e collocata nei [[giardini Vaticani]];<ref>{{cita|Pinton|p. 35|DP}}.</ref> il motivo dei quattro delfini, invece, venne ripreso da un gruppo simile di [[Nicolas Cordier]] destinato ad una fontana sempre dei Giardini Vaticani, oggi scomparsa.<ref name=poems/>
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