Marina di Carrara: differenze tra le versioni

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[[File:Carrara.marble.quarries.in.italy.arp.jpg|thumb|left|L'agglomerato urbano di Carrara e Marina di Carrara]]
 
Marina di Carrara, in passato conosciuta come Marina di Avenza, nacque per volontà del Duca di Modena [[Francesco III d'Este|Francesco III]]. I primi tentativi di costruire un sicuro scalo alla Marina di Avenza risalgono al [[XVIII secolo]] e furono compiuti dagli [[Estensi]], che incaricarono delle rilevazioni e del progetto l'[[Inghilterra|inglese]] ing. Aschenden, inviato direttamente dal Governo Britannico al quale [[Francesco III d'Este|Francesco III]] aveva chiesto finanziamenti.

Gli avversi eventi storici non permisero la realizzazione dell'opera, ma i [[Ducato (feudo)|Duchi]] di [[Modena]] non desisterono dal tentativo di vitalizzare il litorale carrarese nel quale essi avevano il solo sbocco al mare; nel [[1833]] il governo fece predisporre una sommaria lottizzazione della zona litoranea ed assegnò, gratuitamente, i terreni fabbricabili.
 
Malgrado queste «incentivazioni», però, lo sviluppo demografico ristagnava ed altrettanto avveniva per le strutture necessarie all'imbarco dei [[marmo|marmi]]: la piccola flotta estense continuava ad essere senza un porto e senza un attracco sufficientemente sicuro.
 
Fu un [[Inghilterra|inglese]], l'industriale [[Guglielmo Walton]], attivo per moltissimi anni a [[Carrara]], che nel [[1851]] fece progettare e costruire la prima grande struttura pre-portuale: un lungo pontile caricatore che permetteva, finalmente, l'attracco abbastanza agevole delle navi. L'intensificazione dei traffici favorì, naturalmente, anche lo sviluppo demografico: un segno delle nuove esigenze legate a questo aspetto della realtà fu la costruzione di una grande chiesa parrocchiale, iniziata nel [[1857]] ed ultimata molti anni dopo.