Cattedrale di San Giusto (Trieste): differenze tra le versioni

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L'austera [[facciata]] della chiesa è arricchita da un enorme [[rosone]] di pietra [[carsismo|carsica]], elaborato sul posto da maestri scalpellini ingaggiati a [[Soncino]], vicino a [[Cremona]], donde proveniva il vescovo. Ne rimane un ricordo nella denominazione della via dei Soncini a Trieste.
 
Sia il campanile che la facciata della chiesa sono generosamente coperti con reperti del periodo romano, con i quali durante l'[[illuminismo]] probabilmente si intendeva ingentilire la pesantezza della costruzione. Il [[portale]] d'entrata fu per esempio ricavato da un antico monumento funebre. I busti in [[bronzo]], aggiunti nel [[1862]] alla facciata su mensole ricavate da piedistalli romani, rappresentano tre vescovi illustri: Enea Silvio Piccolomini poi [[papa Pio II]], [[Rinaldo Scarlicchio]], scopritore delle reliquie venerate nella cattedrale, e [[Andrea Rapicio]] umanista del [[XVI secolo]].
 
Il campanile ospita un complesso di cinque grosse campane (vedi più avanti). Alla più grossa di queste campane è dedicato ''[[La campana di San Giusto (brano musicale)|La campana di San Giusto]]'', [[brano musicale]] [[Patriottismo|patriottico]] scritto da [[Giovanni Drovetti]] e musicato da [[Colombino Arona]] nel 1915 e cantato molti decenni dopo dal celebre tenore Luciano Pavarotti