Chaparral Cars: differenze tra le versioni

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Dopo aver visto il bando della sua 2J alla fine del 1970, Chaparral cominciò a mostrare interesse per le gare riservate alle monoposto, portando in pista vetture Lola sia in [[Formula 5000]] a partire dal 1974 con [[Brian Redman]], che nella serie [[Campionato CanAm#Declino della CanAm|CanAm per monoposto "ricarrozzate"]] rinata nel 1977, per poi iscrivere al campionato [[United States Auto Club|USAC]] del 1978 una Lola T500-[[Ford Cosworth DFV#Versioni derivate|Cosworth DFX]] per [[Al Unser]], che in quella stagione vinse la prestigiosa [[500 miglia di Indianapolis]], nonché le 500 miglia disputate all'Ontario Motor Speedway e a [[Pocono Raceway|Pocono]]. L'azienda si unì poi alla [[Championship Auto Racing Teams|CART]] (in seguito noto come Indycar), campionato rivale dell'USAC, per il 1979 e l'iscrizione alla 500 miglia di Indianapolis del 1979 (evento organizzato invece dall'USAC) fu ottenuta solo per vie legali.
 
La Chaparral portò in pista quell'anno una vettura di propria concezione, la ''Chaparral 2K'' spinta anch'essa dall'ormai irrinunciabile Cosworth DFX V8 che forniva 780 cv di potenza con coppia di 475 Nm. Essa era una [[wing car]] disegnata dall'inglese [[John Barnard]], lo stesso progettista delle Lola precedentemente impiegate da Hall, che traeva ispirazione dalla [[Lotus 79]] iridata in Formula 1<ref name=Chaparral_2K>{{cita web|url=http://www.ultimatecarpage.com/car/4391/Chaparral-2K-Cosworth.html|titolo=Chaparral 2K Cosworth|lingua=en|editore=http://www.ultimatecarpage.com|autore=Wouter Melissen|data=25 aprile 2012|accesso=13 agosto 2014}}</ref>. Il telaio era una monoscocca formata da fogli di aluminioalluminio rivettati, mentre le ridotte dimensioni di motore e trasmissione (una Weismann manuale a 4 velocità) permettevano l'uso di pance laterali a tutta lunghezza con minigonne mobili, con i supporti laterali dell'alettone posteriore integrati nelle pance per prolungare i tunnel aerodinamici sottoscocca<ref name=Chaparral_2K/>. L'impianto frenante era costituito da quattro freni a disco ventilati, mentre le sospensioni erano costituite da bracci oscillanti trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori e barre antirollio nella sezione anteriore e da doppi bracci trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori e barre stabilizzatrici in quella posteriore. Unser si qualificò in prima fila e condusse la gara per 89 dei 200 giri previsti, ma una perdita d'olio dalla trasmissione innescò un incendio che lo fece ritirare al 104º giro.
 
Dopo il divorzio tra Unser e Hall, per la stagione 1980 la 2K fu affidata senza sostanziali cambiamenti a [[Johnny Rutherford]], che vinse la [[500 miglia di Indianapolis]] e fece suoi sia il campionato nazionale USAC (denominato ''Championship Racing League''), che il campionato CART<ref>{{cita web|url=http://petroleummuseum.org/chaparral-2k/|titolo=Chaparral 2K|lingua=en|editore=petroleummuseum.org|accesso=13 agosto 2014}}</ref>, in quella che fu la migliore annata per la vettura.<br />