Barra Panhard: differenze tra le versioni

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==Evoluzione e realizzazioni particolari==
[[File:GSFRRearViewUnderCropped.jpg|thumb|left|Parallelogramma di Watt]]
[[File:Wattslinkage.svg|thumb|right|Disegno del Parallelogramma di Watt (in rosso)]]
Nelle vetture più prestigiose oppure in quelle vetture dove si desiderava un comportamento stradale più performante, si è ricorsi, anche qui prima dell'avvento delle sospensioni indipendenti, a realizzazioni che miravano ad ottenere lo scopo della barra, cioè l'ancoraggio trasversale, senza introdurre spostamenti trasversali durante gli scuotimenti; questo si otteneva con il montaggio della barra stessa in posizione obliqua, in modo che lo spostamento trasversale venisse compensato da uno spostamento longitudinale facendo sì che lo spostamento trasversale risultante fosse nullo: esempi di tale tecnica furono le [[Audi 80]] e [[Audi 100|100]] degli anni ottanta che adottavano al posteriore un assale rigido con molle elicoidali. Le vetture così equipaggiate avevano un comportamento stradale più preciso.
 
[[File:GSFRRearViewUnderCropped.jpg|thumb|left|Parallelogramma di Watt]]
Evoluzioni di questo organo sono state l'ancoraggio a "bilanciere" ([[Alfa Romeo Giulia]] del 1962) e il [[Parallelogramma di Watt]] ([[Alfa Romeo Alfetta]] del 1972 abbinato al [[Ponte de Dion]]), utilizzati nelle vetture con alte prestazioni per assicurare una tenuta di strada sicura; infatti tali sistemi garantiscono la rigidezza trasversale senza introdurre spostamenti durante gli scuotimenti verticali.