Discorso di Benito Mussolini del 3 gennaio 1925: differenze tra le versioni

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== Contesto storico ==
Il discorso<ref>{{Cita web|url=https://it.wikisource.org/wiki/Italia_-_30_maggio_1924,_Discorso_alla_Camera_dei_Deputati_di_denuncia_di_brogli_elettorali|titolo=Italia - 30 maggio 1924, Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali - Wikisource|sito=it.wikisource.org|accesso=2016-09-12}}</ref> in Parlamento di [[Giacomo Matteotti]] del 30 maggio 1924 sui brogli elettorali aveva creato grande imbarazzo al governo Mussolini. Il successivo omicidio del parlamentare fu attribuito dalle opposizioni e da parte della stampa e opinione pubblica alla diretta o comunque connivente responsabilità dei vertici del fascismo<ref>{{Cita libro|nome=Emilio|cognome=Gentile|titolo=In Italia ai tempi di Mussolini|url=https://books.google.com/books?id=mp2VBQAAQBAJ|accesso=2016-09-12|data=2014-10-07|editore=MONDADORI|lingua=it|ISBN=9788852058554}}</ref>. Le opposizioni parlamentari, impossibilitate a discutere del fatto nella sede istituzionale, per la chiusura del Parlamento "sine die" decisa dal Presidente della camera [[Alfredo Rocco]] decisero di [[Secessione dell'Aventino|abbandonare il lavori parlamentari]]. Mussolini cercò di superare l'impasse in un discorso, tenuto il 3 gennaio 1925 con cui, assumendosi la responsabilità "morale" e non materiale dell'omicidio, chiudere la questione e risolvere la posizione difficile in cui si era venuto a trovare il [[Partito Nazionale Fascista|Partito fascista]]. Quest'intento ebbe esito positivo sia per l'indubbia validità formale del discorso e della capacità oratoria di Mussolini, ma anche perché l'opposizione non riuscì a reagire, sia per la paura di ritorsioni che per i forti frazionismi interni, attestandosi nella sterile testimonianza<ref>Sull'eccessiva fiducia nel potere di ribellione morale della società, v. Tranfaglia, Nicola, "Rosselli E L'aventino: L'eredità Di Matteotti.", in Movimento di Liberazione in Italia, (1968): 3-34.</ref>. Conseguenze del discorso furono successivi atti formali che portarono, dopocome laatto finale della [[secessione dell'Aventino]], alla decadenza del mandato parlamentare per le opposizioni e alla graduale delegittimazione e annullamento delle funzioni democratiche del Parlamento <ref>Giampiero Buonomo, [https://www.academia.edu/2089113/La_decadenza_dei_deputati_nella_Camera_del_regno_dItalia_del_9_novembre_1926 La decadenza dei deputati nella Camera del regno d'Italia del 9 novembre 1926], in ''Historia Constitucional'', n. 13, 2012, pagg. 697-715.</ref>.
 
Nel [[1938]] il discorso venne commemorato al [[Teatro Adriano]] dal poeta, scrittore e drammaturgo e membro dell'''[[Accademia d'Italia]]'' [[Filippo Tommaso Marinetti]].<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=H5RmyRSuxrU Rievocazione discorso del 3 gennaio]</ref> Il discorso è rievocato nei punti salienti nel film ''[[Il delitto Matteotti (film 1973)|Il delitto Matteotti]]'' di [[Florestano Vancini]], dove Mussolini è impersonato da [[Mario Adorf]].<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=e5oDJ6GMRV8 Delitto Matteotti, discorso di Mussolini 3 gennaio 1925]</ref>