Apollinare di Ravenna: differenze tra le versioni

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Su incarico del santo, Apollinare si recò a Ravenna, nella cui città guarì la moglie del tribuno, portando alla conversione e al battesimo tutta la sua famiglia. Non appena il giudice lo venne a sapere, convocò il santo, costringendolo a sacrificare alle divinità pagane nel nome di Giove. Apollinare rispose che gli idoli erano solo oro e argento, materiali che era meglio destinare ai poveri. I pagani lì presenti, adirati dalle sue parole, gli si avventarono addosso, malmenandolo e abbandonandolo sulla strada. Tuttavia i fedeli lo raccolsero affidandolo alle cure di una vedova, la quale, dopo sette mesi, riuscì a farlo riprendere.
 
==Fonti angiograficheagiografiche==
Una fonte completa sull'angiografiaagiografia del santo è la ''Passio sancti Apollinaris'', risalente al tempo dell'arcivescovo Mauro ([[642]]-[[671]]), che quasi certamente ne fu l'autore, probabilmente per rivendicare l'autonomia della Chiesa ravennate nei confronti di quella di [[Milano]], sede metropolitana da cui era dipendente fino ad allora. Nel medioevo, questa ''Passio'' venne rielaborata confluendo infine nella ''[[Legenda Aurea]]'' di [[Jacopo da Varazze]].
 
Cuore e aorta nei limiti con dilaztazione aneurismatica.