Tre teste: differenze tra le versioni

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Di provenienza incerta, il frammento già ritenuto di scuola emiliana del Seicento da [[Federico Hermanin]] (1922), fu attribuito a Parmigianino da [[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]] (1926), con conferme dalla Frölich-Bum (1930), da [[Arturo Quintavalle]] (1948), da [[Federico Zeri]] (1954) e da altri.
 
Copertini (1932) e Freedberg (1950), invece, parlarono di un imitatore del Parmigianino, per via della qualità non eccelsa dell'affresco, compromessa forse dalladallo [[Strappo (affresco)|strappo]]. Una testa di fanciulla, con parte delle spalle, ricorda infatti le ''[[Tre vergini sagge e tre vergini stolte]]'' della [[Madonna della Steccata]] a Parma, con una mano in petto lunga e affusolata come tipico dell'artista. A sinistra sbircia un putto, mentre a destra si intravede un anziano barbuto.
 
Mortari nel [[1969]] ne ribadì l'autografia, ma oggi si tende a ritenere le ''Tre teste'' non di mano del Parmigianino. Maggiori corrispondenze avvicinano infatti l'opera a lavori come le ''Scene della vita di santa Caterina d'Alessandria'' in [[palazzo Lalatta]] a [[Parma]], attribuite al [[Bertoia]].