Brigata partigiana: differenze tra le versioni

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Per quanto riguarda l'origine politica delle formazioni, nell'autunno del 1943 la Direzione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] dette l'indicazione di costituire unità strutturate; nacquero così i "battaglioni Garibaldi". Questi erano pensati come brigate ''d'assalto'' perché i gruppi che si stavano formando non dovevano essere ''attendisti'' ma immediatamente operativi; l'organizzazione si sarebbe forgiata via via nelle difficoltà della iniziativa.
 
=== Le componenti ===
Le prime formazioni si modellarono via via, richiamandosi alle forze politiche nazionali dal novembre 1943 fino agli ultimi giorni dell'aprile 1945.
Una tappa significativa fu il 9 giugno [[1944]], quando nacque il “Comando generale del [[Corpo volontari della libertà]]”, con sede a [[Milano]], dove c'erano i vertici delle principali organizzazioni partigiane.
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* tre Brigate una Divisione (810-1620 combattenti).
 
=== I riferimenti politici militari ===
== Le formazioni ==
Queste erano le affiliazioni politiche all'interno del [[Corpo volontari della libertà]]:
 
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Non sempre le denominazioni originarie erano strettamente collegate ai partiti di riferimento. Ad esempio le [[Brigate Osoppo]] del [[Friuli]], che erano nate con un grande contributo del PdA, accentuarono la loro dipendenza dalla DC e dal clero friulano. Le Brigate Fiamme Verdi si diversificarono nel territorio: quelle lombarde, nate dagli intellettuali cattolici, si trasformarono in formazioni solo "militari" con orientamento genericamente liberale; quelle [[Reggio Emilia|reggiane]], invece, furono direttamente guidate dalla DC alla quale facevano riferimento anche le Brigate del Popolo. Similmente le [[Brigate Mazzini]], che in Lombardia facevano riferimento al [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]], in Veneto non avevano il medesimo legame.
 
== Formazioni famosepartigiane di montagna nell'aprile 1945 ==
=== In Italia ===
Di seguito vengono elencati i comandi di Divisione e di Brigata delle formazioni partigiane che operarono nelle montagne del Centro Nord dell'Italia nell'aprile del 1945 in funzione delle aree operative (che avevano confini variabili rispetto ai limiti territoriali provinciali) secondo la classificazione data da [[Roberto Battaglia]]<ref>Roberto Battaglia, ''Storia della resistenza italiana'', Einaudi, 1964</ref>.
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=== Note sulle formazioni di montagna ===
 
Le cinque "Divisioni Garibaldi Osoppo" sono individuate dal Battaglia perché esistettero per un lungo periodo del 1944, su richiesta e sollecitazione degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], alcuni Comandi militari unificati che comprendevano le formazioni Garibaldi e le formazioni Osoppo.
 
== Altre formazioni partigiane ==
Di seguito vengono elencate i comandi di Divisione e di Brigata delle formazioni partigiane che operarono nel periodo della Resistenza in funzione dell'area operativa, secondo la bibliografia accertata, non classificate dal Battaglia.
 
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|Comandante Isidoro Giacomin "Fumo"
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=== LeNote su altre formazioni ===
 
Le Brigate Osoppo furono coordinate, per un periodo del 1944, da Comandi militari unificati di Divisione assieme alle Brigate Garibaldi pur continuando ad avere l'autonomia organizzativa. Un esempio fu l'esperienza unitaria della [[Repubblica libera della Carnia]].
 
=== AllFormazioni partigiane all'estero ===
Significative furono le formazioni partigiane, costituite dai militari dei reparti delle ex-divisioni del [[Regio Esercito Italiano]], che dopo l'8 settembre 1943 si trovavano fuori degli attuali confini nazionali, nei territori dei Balcani. I militari decisero, volontariamente, di riorganizzarsi per non essere fatti prigionieri e combattere l'esercito nazista, collaborando con le formazioni locali. Tra le formazioni si segnalano: