Sepolcro degli Scipioni: differenze tra le versioni

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I sarcofagi più importanti sono quello di Scipione Barbato, ai Musei Vaticani, e quello del cosiddetto Ennio, di vaste dimensioni. Essi non hanno riscontri con la coeva scultura etrusca, ma dimostrano altresì l'originalità della cultura latina e in particolare romana, confrontabili con altre tombe romane (come nella [[necropoli dell'Esquilino]]) di altre città come [[Tuscolo]].
 
=== Sarcofago di Scipione Barbato (A)<ref>''ILLRP'', I<sup>2</sup>, 309.</ref> ===
[[File:Sarcofago di scipione barbato.jpg|thumb|upright=1.6|Il sarcofago di Scipione Barbato]]
[[File:Sepolcro scipioni, iscrizione A, scipione barbato.gif|thumb|upright=1.6|L'iscrizione sul sepolcro di Scipione Barbato]]
Il sarcofago di [[Scipione Barbato]]<ref>''ILLRP'', I<sup>2</sup>, 309.</ref> (lunghezza 242&nbsp;cm), qui presente con una copia (l'originale è ai [[Musei Vaticani]]), era in [[peperino]], databile con relativa esattezza al [[280 a.C.]] Era l'unico ad avere un'elaborata decorazione d'ispirazione architettonica. È infatti concepito a forma di altare, con una cassa sensibilmente rastremata, con modanature in basso e, nella parte superiore, con un fregio dorico con dentelli, [[triglifi]] e [[metopa|metope]] decorate da rosette una diversa dall'altra. Il coperchio termina con due cuscini ai lati ("pulvini") che assomigliano di lato alle [[volute]] dell'ordine ionico. Inoltre sul fianco superiore si trova scolpito un oggetto cilindrico, terminante alle due estremità con [[acanto (ornamento)|foglie di acanto]].
 
La grande raffinatezza artistica del pezzo, con il gusto di mescolare gli stili ([[Ordine dorico|dorico]], [[Ordine ionico|ionico]] e [[corinzio]]) deriva da modelli della [[Magna Grecia]] o della [[Sicilia]] ed è una straordinaria testimonianza della precoce apertura all'ellenismo nel circolo degli Scipioni.