L'abbiamo fatta grossa: differenze tra le versioni

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Nel frattempo Yuri trova un ingaggio per una parte minore in uno spettacolo teatrale; durante la messa in scena però scopre che in prima fila è seduta la donna della valigetta accanto a un uomo: entrambi si riconoscono, perché Yuri durante la rapina, quando ha realizzato che non si trattava della moglie, si era sfilato il passamontagna. Yuri e Arturo scappano immediatamente, cercando rifugio a casa della zia. I due scoprono che la casa di Pelagatti è stata nel frattempo saccheggiata, e il coinquilino legato e imbavagliato. Mentre se ne vanno si accorgono di essere osservati da un'auto in sosta. Il giorno dopo Yuri e Arturo cercano di informarsi sull'identità della donna della valigetta, ma senza fortuna.
 
Il giorno dopo però si presenta a casa di Arturo l'uomo della valigetta, che dà all'investigatore 24 ore per riconsegnare i soldi, offrendo anche un compenso di 25 000 euro per lui e il suo amico. Arturo e Yuri si accorgono allora che il cappotto dello zio è stato dato in beneficenza, e si lanciano in un recupero delle banconote, finite tra gli abiti usati in un centro di smistamento delle parrocchie. Alla fine riescono a ritrovare il cappotto addosso a un barbone, ma siccome gli abiti usati sono stati all'aria aperta durante un recente acquazzone, le banconote risultano tutte fradice. InCon qualcheun modobizzarro sistema riescono ad asciugare le banconote e a presentarsi all'appuntamento, dove avviene lo scambio tra la refurtiva e la donna.
 
I due tornano a casa soddisfatti, facendo progetti per il futuro. Quando però cercano di spendere una parte del denaro scoprono che si tratta di banconote false e vengono arrestati: cercano di spiegare l'accaduto alle forze dell'ordine, ma non vengono creduti. Al processo vengono difesi dall'amante della moglie di Yuri, un avvocato, ma vengono entrambi condannati.