Terza rima: differenze tra le versioni
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La terza rima forma un'unità in sé, e contemporaneamente permette la continuità. La concatenazione delle unità è mantenuta grazie alla ripetizione della rima centrale della precedente terzina, che conferisce al testo poetico uno sviluppo pertinente e una coesione logica e ritmica. Inoltre questa concatenazione rendeva molto più ardua l'interpolazione di versi apocrifi da parte dei copisti.
==Collegamenti esterni==▼
*[[Ignazio Baldelli]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/terzina_(Enciclopedia-Dantesca)/ Voce ''Terzina'' in ''Enciclopedia dantesca]▼
== Voci correlate ==
* [[Terzanella]]
* [[Terzina dantesca]]
▲==Collegamenti esterni==
▲*[[Ignazio Baldelli]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/terzina_(Enciclopedia-Dantesca)/ Voce ''Terzina'' in ''Enciclopedia dantesca]
[[Categoria:Metrica]]
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