Riforma Gentile: differenze tra le versioni
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Anche questa sistemazione giudicata "definitiva" dallo stesso Mussolini non sopravvisse al cambiamento di mentalità del dittatore seguito alla conclusione della [[guerra d'Etiopia|campagna d'Etiopia]]<ref>Sulla periodizzazione della politica educativa fascista secondo le due diverse personalità e momenti (Gentile e Bottai) vedere R. Gentili e M. Ostenc, ''La scuola italiana durante il fascismo'', Bari, 1981 e T. Codignola, ''Organizzazione degli intellettuali e scuola durante il regime fascista'', in "Il Ponte", maggio 1978</ref>. I cambiamenti che si volevano apportare furono delineati ne "La carta della scuola" (1939), una proposta di riforma complessiva del sistema scolastico dovuta all'allora ministro della Pubblica Istruzione [[Giuseppe Bottai]] che, però, a causa dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]], rimase in gran parte sulla carta. Si arriverà poi, dopo lunghe trattative tra [[Democrazia Cristiana|DC]] e [[Partito Socialista Italiano|PSI]], alla legge n.1859 del 31 dicembre [[1962]], che riprendeva alcune idee della Carta nei confronti di scuola media ed istruzione professionale.
== Note ==▼
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== Bibliografia ==
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* M. Galfrè, ''Una riforma alla prova'', Milano, Angeli, 2000.
* V. Pirro "Dopo Gentile dove va la scuola italiana", Firenze, Le Lettere, 2014...
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== Voci correlate ==
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