Amministrazione pubblica: differenze tra le versioni

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=== Il principio costituzionale di buona amministrazione ===
In epoca repubblicana, l’evoluzione del modello dell’amministrazione pubblica svolta da un ente pubblico diverso dall’ente territoriale ha prodotto – sotto la vigenza dell’articolo 97 della Costituzione <ref>Andrea Patroni Griffi, ''Il fondamento costituzionale della legislazione in tema di trasparenza e di lotta alla corruzione: alcune riflessioni'', in Forum di Quaderni costituzionali, 29 marzo 2016: "Fondamentale è poi la portata complessiva che assume l’intera Costituzione, a partire dai suoi principi fondamentali, ed una lettura “ampia” dell’articolo 97, perché lì ci sono le chiavi di volta di una serie di corollari - efficienza, efficacia, economicità, distinzione tra politica e amministrazione -, che vanno al di là degli stessi principi espressi di imparzialità e di buon andamento".</ref> - un “inseguimento” delle garanzie pubblicistiche nella gestione delle risorse umane<ref>In primo luogo la selezione mediante [[concorso]], che si è ritenuta spesso la "classica selezione avversa. L’intera Amministrazione pubblica è basata sui concorsi di stampo prussiano-napoleonico. Che si ricorra più modernamente ai quiz, alle domande chiuse o aperte, a scritti più o meno lunghi e, infine, agli orali, si finisce per rifare enciclopedicamente e in peggio gli esami universitari e quelli di abilitazione. L’esperienza sul campo non viene registrata e non viene vagliata da chi ha la responsabilità della gestione, cioè dal dirigente": così Giovanni Comunella, ''La riforma sprecata'', in [[Mondoperaio]], 8-9/2016, p. 23.</ref>, strumentali e finanziarie<ref>Cfr. la doverosità dell'azione di recupero quale corollario del fondamentale interesse alla corretta gestione del pubblico denaro (di cui costituiscono espressione, tra l'altro, gli artt. 3 del r.d. n° 295 del 1939 e 406 del r.d. n° 827 del 1924), che a sua volta è l'estrinsecazione del principio costituzionale di buona amministrazione.</ref>.
 
Essa trae fondamento dalla concezione dell'Amministrazione di risultato<ref>*[[Sabino Cassese]], Che cosa vuol dire «amministrazione di risultati»?, in “Giornale di diritto amministrativo”, 2004, n. 9, p. 941; introduzione all’ultima sessione del Convegno su “Principio di legalità e amministrazione di risultati” (Palermo, 27-28 febbraio 2004).</ref> e ha quale finalità la piena realizzazione dei principi di efficienza ed efficacia, corollari del principio del buon andamento di cui all'art. 97 Cost.<ref>Cfr. sul punto il Parere reso dal Cons. Stato, Sez. consultiva per gli Atti Normativi, Adunanza 9 giugno 2009, n. 1943, avente ad oggetto lo «Schema di decreto legislativo di attuazione dell'art. 4, della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ricorso per l'efficienza delle amministrazioni e dei concessionari pubblici», inwww.giustizia-amministrativa.it; v. anche Soricelli, ‘’Considerazioni sulla class action amministrativa nell'amministrazione di risultato??, in www.giustamm.it, 2011.</ref>