Ugo Pecchioli: differenze tra le versioni

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Dopo il 1945 riprende gli studi e si laurea in giurisprudenza, continuando nella battaglia politica con incarichi nel [[PCI]] a livello regionale e nazionale: fino al 1955 fu membro della segreteria nazionale della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]], dirigendo insieme a [[Dario Valori]], ''[[Pattuglia (rivista)|Pattuglia]]'', il settimanale della gioventù democratica, di ispirazione social-comunista. Nel PCI divenne segretario in Piemonte fino al 1970; tra il 1960 e il 1970 fu anche Consigliere Comunale a Torino .
 
Membro della Direzione nazionale fino al 1983, fu responsabile della sezione Problemi dello Stato; dal 1972 al 1992 fu ininterrottamente eletto al [[Senato della Repubblica|Senato]], ove si impegnò sulle questioni al centro dei suoi interessi politici: la riforma dello Stato, la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, la lotta al terrorismo e la difesa dell'ordinamento democratico.<ref>"Le misure più severe contro i brigatisti sono chieste dal comunista Pecchioli che denuncia gli autonomi
complici del le Br alla Sip, all’Enel, agli ospedali. Scelta la loro via i comunisti sono pronti a percorrerla fino in fondo": [[Pietro Nenni]], ''Gli ultimi taccuini'' (17 marzo 1978), [[Mondoperaio]], 8-9/2016, p. 82.</ref>.
 
Nel 1989 è tra i sostenitori della “svolta” del PCI e partecipa alla costituzione del nuovo soggetto politico, il [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], di cui - nel 1992 - diviene il coordinatore parlamentare dell'iniziativa politica sulla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata.