Costantino Mortati: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Studiò prima a [[San Demetrio Corone]], dove conseguì il diploma di maturità classica, e poi a [[Catania]]. Nel 1914 si laureò in Giurisprudenza a Roma. Nel 1917 si laureò, sempre a Roma, in Filosofia. Allievo di [[Sergio Panunzio]], dal 1936 insegnò "[[Diritto costituzionale]]" all'Università di Messina.
 
Successivamente, fu professore ordinario di diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Macerata, di cui fu anche Rettore. In seguito tenne l'insegnamento di "Diritto pubblico" presso il [[Regio Istituto navale di Napoli]]. Proprio a Napoli, nel 1940 fu professore presso la Federico II, anno durante il quale scrisse il suo saggio sulla [[costituzione]] materiale.
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Nel 1946 fu eletto deputato per la [[Democrazia Cristiana]] all'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]], e fece parte della "[[Commissione per la Costituzione|Commissione dei 75]]"<ref>Viene anche "nominato ad hoc un altro organismo ristretto, il Comitato dei diciotto, in cui il testo viene limato, corretto, glossato e restituito al giudizio dei colleghi costituenti e in cui i [[Piero Calamandrei]] e i Costantino Mortati, i [[Renzo Laconi]] e i [[Paolo Rossi]] si cimentano in un braccio di ferro giocato con abilità e dottrina. Ma niente lungaggini, bizantinismi, dottrinarismi freddi, ostruzionismi accademici": BATTISTA PIERLUIGI, ''Dopo la Liberazione, in pochi mesi di "concordia quasi irreale" nacque la Costituzione. Ma si può ripetere il "miracolo del '47" ?'', La Stampa, 13 giugno 2000.</ref>, di cui fu uno dei protagonisti: "''a questo personaggio così schivo e riservato si devono molti caratteri attribuiti nella Costituzione agli istituti parlamentari''"<ref>Domenico Novacco, ''L'officina della costituzione italiana: 1943-1948'', Feltrinelli, 2000, p. 156</ref>.
 
Dal 1948 al 1960 ordinario di "Diritto costituzionale italiano e comparato" presso la Facoltà di Scienze politiche dell'[[Università di Roma "La Sapienza"]]; svolse anche l'attività forense<ref>Per la celebre causa attivata dalla signora Rosa Oliva (contro la legge del 1919 che vietava alle donne di partecipare ai concorsi per la carriera prefettizia, quella diplomatica, militare o per entrare in magistratura), v. Satta Antonio e Sisto Alberto, ''Eroi fai da te'', in Il Mondo, 5 giugno 1998: ''Lei non fa una piega e va dal professore con il quale si éè laureata: il costituzionalista Costantino Mortati. Lui l' ascolta e poi si limita a domandare: "Queste cose le sta raccontando al professore o all' avvocato ?". E lei, senza scomporsi: "Io intendo ricorrere, se mi volesse patrocinare sarei molto onorata". Mortati non ci pensa su e risponde: "Si può fare".''</ref>. Fu anche segretario della [[Corte dei Conti]].
 
Nel 1960 fu nominato giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]], dove rimase fino al 1972. Nell'ultimo periodo fu anche vice presidente.
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==Bibliografia==
*''Costantino Mortati, costituzionalista calabrese'', a cura di [[Fulco Lanchester]], 1989, Napoli, E.S.I.
*''Il pensiero giuridico di Costantino Mortati'', a cura di [[Mario Galizia]] e [[Paolo Grossi]], 1990, Milano, Giuffrè.
*''Forme di Stato e forme di governo: nuovi studi sul pensiero di Costantino Mortati'', a cura di Mario Galizia, 2007, Milano, Giuffrè.
* C. DE FIORES, ''Il partito nello Stato delle masse. Brevi riflessioni sul partito politico in Costantino Mortati'', in “Democrazia e diritto”, 3, 2009, pp. 365-384.