Durgā: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Secondo il racconto del [[Devi Mahatmyam]] del [[Mārkaṇḍeya Purāṇa]], la forma di Durga fu creata come dea guerriera per combattere e distruggere il demone [[Mahishasura]]. Grazie ad intense preghiere a [[Brahma]], Mahishasura ebbe la grazia di non poter essere sconfitto da alcun uomo o essere celeste. In virtù di questo potere, attaccò i [[Deva]] che andarono in aiuto della [[Trimurti]] ([[Brahma]], [[Viṣṇu]] e [[Śiva]]), ma Mahishashur sconfisse tutti gli dèi compresa la triade stessa. Scatenò un regno di terrore sulla terra, in cielo e negli inferi. Infine, dal momento che solo una donna avrebbe potuto ucciderlo, gli dèi e la triade crearono un abbagliante raggio di energia dal quale nacque Durga.
 
Secondo il racconto del [[Devi Mahatmyam]] del [[Mārkaṇḍeya Purāṇa]], la forma di Durga fu creata come dea guerriera per combattere e distruggere il demone [[Mahishasura]]. Grazie ad intense preghiere a [[Brahma]], Mahishasura ebbe la grazia di non poter essere sconfitto da alcun uomo o essere celeste. In virtù di questo potere, attaccò i [[Deva]] che andarono in aiuto della [[Trimurti]] ([[Brahma]], [[Viṣṇu]] e [[Śiva]]), ma Mahishashur sconfisse tutti gli dèi compresa la triade stessa. Scatenò un regno di terrore sulla terra, in cielo e negli inferi. Infine, dal momento che solo una donna avrebbe potuto ucciderlo, gli dèi e la triade crearono un abbagliante raggio di energia dal quale nacque Durga.
 
La sua forma era di una bellezza accecante, con il viso scolpito da Śiva, il busto da [[Indra]], il seno da [[Chandra (divinità)|Chandra]] (la Luna), i denti da Brahma, le natiche dalla Terra, le cosce e i ginocchi da [[Varuna]] (il vento), e i suoi tre occhi da [[Agni]] (il fuoco), il corpo dorato e dieci braccia. Ogni dio le diede anche la sua arma più potente: Śiva il tridente, Viṣṇu il disco, Indra la ''[[vajra]]'', dalla quale scaturisce la folgore, ecc.
 
La parola ''Shakti'', che significa "forza", riflette l'aspetto guerriero della dea, incarnando un ruolo tradizionalmente maschile. Ma è anche notevolmente bella e inizialmente Mahishasur tentò di sposarla. In altre sue incarnazioni come [[Annapurna]] o [[Parvati]] appare più materna, e come ''Karunamayi'' (''karuna'', "gentilezza") è più dolce.
 
Esistono dieci forme differenti di questa dea raffiguranti dieci sue imprese, tra le quali spicca la lunga guerra contro gli [[Asura]].
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[[File:Durga.jpeg|thumb|upright=0.5|Una [[murti]] di Durga.]]
<!--[[Immagine:s325_durga-5_md-ali-park-modern.png|thumb|left|Modern symbolic depiction of Durga.]]-->
Il culto di Durga nel mese autunnale di Sharat costituisce la maggior festività del Bengala. Puja significa culto, e il Durga Puja si celebra dal sesto al decimo giorno di luna piena nel mese di [[Ashvin]], che è il sesto mese del calendario induista. Occasionalmente però, a causa di uno sfasamento tra il ciclo lunare e i mesi solari, si può anche tenere nel mese seguente, [[Kaartika|Kartik]], che nel calendario gregoriano corrisponde ai mesi di settembre/ottobre.
 
Nel Krittibas [[Ramayana]], Rama invoca la dea Durga durante la sua battaglia contro Ravana. Sebbene ella fosse tradizionalmente adorata in primavera, a causa della battaglia Rama dovette invocarla in autunno ([[akaal bodhan]]). Oggi è questa data per il puja stabilita da Rama che ha guadagnato consensi, sebbene anche il puja primaverile, conosciuto come Basanti puja, sia presente nel calendario induista. Siccome la stagione del puja è lo ''sharat'' (autunno), è conosciuto anche come ''shaaradiya''.
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=== Durga Puja nel Bengala ===
<!--[[Immagine:S334_durga-one-paT-small.png|thumb|Clockwise: [[Ganesh]], [[Lakshmi]], Durga, [[Saraswati]] and [[Kartik]].]]-->
Su Durga esiste una notevole letteratura in [[lingua bengalese]], tra cui ''Durgabhaktitarangini'' di [[Vidyapati]], ''Durgotsavnirnaya'' ([[XI secolo]]), opere del ([[XIV secolo]]), ecc. Il Durga Puja era popolare nel Bengala medievale, e risulta essere stato celebrato nelle corti di [[Rajshahi]] ([[XVI secolo]]) e del [[distretto di Nadia]] ([[XVIII secolo]]). Fu durante il [[XVIII secolo]], però, che il culto di Durga divenne popolare tra i proprietari terrieri del Bengala. Oggi la cultura del Durga Puja si è spostata dalle case principesche a forme ''Sarvojonin'' (letteralmente, "che coinvolge tutti").
 
Durante la settimana del Durga Puja, in tutto lo stato del Bengala Occidentale come anche nelle grandi enclave di bengalesi in altre parti del mondo, la vita si ferma. Sui campi da gioco, nelle piazzole del traffico, in pozze d'acqua stagnante, ovunque ci sia un po' di spazio disponibile, vengono montate delle strutture elaborate chiamate ''pandal'', molte con un anno di studio alle spalle. La parola ''pandal'' significa "struttura temporanea", fatta di bambù e tessuto che viene usata per il culto (''puja'') della dea
<!-- [[Immagine:s327_coll-sqr-big-small.png|thumb{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((230 / 220) round 1) <= 1.1) and (((230 / 220) round 1) >= 0.9)}}|0|{{subst:!}}upright{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((230 / 220) round 1) <= 0.8) and (((230 / 220) round 1) > 0.7)}}|0|={{subst:#expr: (230 / 220) round 1}}}}}}230px|left|Durga Puja ''pandal'' in [[Kolkatta]].]]-->
 
Da qualche parte dentro questo complesso di edifici, Durga regna, stando seduta sul leone e brandendo dieci armi con le sue dieci mani. Questo è il cuore religioso della festa e la folla si riunisce al mattino per offrirle fiori. Suonatori di tamburo che portano i grandi ''dhaak'' in pelle mostrano la loro abilità durante le danze rituali chiamate ''arati''.
 
Ma oggi la Puja va ben oltre la religione. Infatti, visitando i ''pandal'' negli ultimi anni, si potrebbe dire che il Durgapuja sia la più grande mostra d'arte all'aperto del mondo. Negli [[anni 1990|anni novanta]] un gran numero di modelli architettonici crebbe sulle parti esterne dei ''pandal'', ma oggi i motivi architettonici si estendono anche agli elaborati interni, eseguiti da artisti provetti, con coerenti elementi stilistici, eseguiti attentamente e firmati dall'artista stesso.
 
La scultura dell'idolo si è evoluta. Il culto raffigura sempre Durga con i suoi quattro bambini, e occasionalmente due divinità che la servono e alcuni alberi di banano. Una volta le cinque figure venivano dipinte nello stesso quadro, tradizionalmente chiamato ''pata''. Dagli [[anni 1980|anni ottanta]], però, la tendenza è quella di raffigurare ogni idolo separatamente.
 
Alla fine dei sei giorni l'idolo viene portato in processione in mezzo a canti e rulli di tamburo fino al fiume o in altri luoghi acquatici, e viene messa in acqua per indicare la partenza della dea verso casa sua da suo marito sull'[[Himalaya]]. Dopo di che, nella tradizione chiamata ''Vijaya Dashami'', le famiglie si fanno visita l'una con l'altra offrendo canditi agli ospiti (''Dashami'' sta per "decimo giorno" e ''Vijay'' per "vittoria"). <!--[[Immagine:S343_cooperative-durgapuja-cave-small.png|thumb{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((180 / 220) round 1) <= 1.1) and (((180 / 220) round 1) >= 0.9)}}|0|{{subst:!}}upright{{subst:#ifeq:{{subst:#expr: (((180 / 220) round 1) <= 0.8) and (((180 / 220) round 1) > 0.7)}}|0|={{subst:#expr: (180 / 220) round 1}}}}}}180px|Durga ''pandal'' in [[New Delhi]].]]-->
 
Associato a Durga c'è anche il mito nel quale [[Rama]] invoca la dea durante la battaglia contro [[Ravana]]. Per questo motivo lo stesso decimo giorno è celebrato nell India settentrionale come ''Dussehra'', quando enormi effigi in paglia di Ravana vengono bruciate.
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== Bibliografia ==
* Kinsley, David. ''Hindu Goddesses: Vision of the Divine Feminine in the Hindu Religious Traditions''. (ISBN 81-208-0379-5)
 
== Voci correlate ==