Lustratio: differenze tra le versioni

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Nella [[religione romana]] la cerimonia assicurava invece la benedizione e la protezione della divinità, senza legame con una colpa commessa: venivano purificati i campi (cerimonia degli [[Arvali]]) o le greggi (''Palilia'', compreso un sacrificio alla dea ''[[Pales]]''). Gli eserciti romani venivano purificati prima della partenza per le campagne militari e la cerimonia veniva ripetuta negli accampamenti prima delle battaglie.
 
La stessa città di [[Roma]] veniva purificata con una cerimonia di ''lustratio'' in caso di prodigi e calamità e regolarmente ogni cinque anni, al momento in cui i [[Censore (storia romana)|censori]] quinquennali avevano compiuto il censimento e abbandonavano la propria carica. Da qui deriva il significato di ''lustro'' per indicare un quinquennio.
[[Immagine:Suovetaurile Louvre.jpg|thumb|right|250px|Suovetaurilia, [[Museo del Louvre]]]]
La cerimonia, compiuta la prima volta dal re [[Servio Tullio]] dopo che ebbe condotto il primo censimento, comportava il sacrificio dei ''[[suovetaurilia]]'' (si sacrificavano un maiale, o ''sus'', una pecora, o ''oves'', e un toro, o ''taurus'') e si svolgeva nel [[Campo Marzio]], dove la popolazione si radunava e gli animali da sacrificare venivano condotti per tre volte intorno all'assemblea radunata.