Dittatore (storia romana): differenze tra le versioni

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Si dovrebbe anzi dubitare che la dittatura possa qualificarsi semplicemente come una magistratura, perché difetterebbe comunque di due delle caratteristiche essenziali delle magistrature dell'età repubblicana, e cioè della collegialità e della elettività.
Un dittatore a Roma era una persona incaricata di assumere il controllo solo ed esclusivamente in caso di emergenza militare, econimica... La sua carica era temporanea ( durava circa sei mesi) poichè a Roma era ancora sostenuta la volontà di non creare più uno stato governato da una sola persona che aveva potere decisionale su tutto.
 
Il dittatore, infatti, non aveva alcun collega, e nominava come proprio subalterno il ''[[magister equitum]]'' (comandante della cavalleria).<ref>{{cita|Polibio|III, 87, 9}}.</ref> Inoltre, il dittatore non veniva eletto dalle assemblee popolari, come tutti gli altri magistrati, ma veniva ''dictus'', cioè nominato, da uno dei [[console (storia romana)|consoli]], di concerto con l'altro console e con il senato, seguendo un rituale che prevedeva la nomina di notte, in silenzio, rivolto verso oriente, e in territorio romano<ref>Liv. 8.23.13: ''oriens, nocte, silentio''</ref>.