Laino Castello: differenze tra le versioni

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Caratteristica del comune di Laino Castello è quella di avere numerose contrade rurali che coprono la quasi totalità del territorio e nelle quali risiedono all'incirca i 2/3 della popolazione.
 
=== Centro storico ===
Con la dicitura '''Laino Castello vecchio''<nowiki/>' si è soliti indicare quello che oggi resta dell'antico abitato posto sullo stesso colle (colle S. Teodoro) dove, secoli prima, i [[Longobardi]] fondarono la loro imprendibile fortezza. Della fortezza e della relativa cinta muraria resta ben poco, ma il nucleo abitativo, abbandonato all'inizio degli anni '80 è ancora in piedi.
<br />Nel 1960 a seguito a dei problemi di natura idrogeologica, con decreto del Ministro dei LL.PP. emesso in data 3 giugno 1960, l'abitato di Laino Castello venne dichiarato da trasferire in altro luogo per problemi di natura idrogeologica e fenomeni sismici.
<br />Solo nel 1981, poi, a seguito di un ennesimo sisma ed in virtù delle stesse motivazioni di circa vent'anni prima, la popolazione ha dovuto abbandonare definitivamente le proprie case e l'abitato fu definitivamente abbandonato.
 
Il borgo presenta ancora stradine ripide, resti di porte, torri e fortificazioni tipiche dell'impianto medievale.
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Dopo anni di completo abbandono, l’amministrazione comunale ha, già da un po’ di tempo, avviato un progetto per il recupero e il riutilizzo del vecchio borgo come centro studi e servizi del Parco nazionale del Pollino e come “[[Albergo diffuso|Borgo–Albergo]]”<ref>[http://lainocastello.asmenet.it/index.php?action=index&p=76 Sito istituzionale] - Il Futuro</ref>. A tale scopo, sono stati eseguiti e sono tuttora in corso diversi lavori di recupero e restauro.
 
=== Laino Castello "nuovo" ===
Il nuovo abitato sito in località Pornìa – Scolari, poco distante dal centro storico, si presenta con strade ampie, villette singole o a schiera e la presenza di numerosi spazi verdi.
 
Nei pressi del nuovo abitato sorge l'antica cappella intitolata alla Madonna degli Scolari, costruita lì perché si narra che alcuni scolari erano soliti fermarsi ogni giorno, di ritorno da scuola, in un determinato punto nel quale vedevano comparire una bellissima Signora, la Madonna. Proprio lì, dove avvenivano le apparizioni, si pensò di costruire questa cappellina nella quale ogni seconda domenica d'agosto i fedeli si raccolgono in preghiera per ricordare l'evento miracoloso.
 
== Storia ==
Laino Castello e [[Laino Borgo]] furono nel passato quasi sempre un unico comune denominato semplicemente Laino.
La divisione del demanio comunale ex feudale risale al 4 novembre 1811. I due comuni vennero successivamente riunificati l'11 marzo 1928 sotto il nome di Laino Bruzio e infine di nuovo separati il 19 ottobre 1947.
Per lungo tempo, dunque, l'evoluzione storica ha segnato identiche tappe per entrambi i paesi.
 
 
=== Origini ===
Le origini di Laino risalgono alla seconda metà del VII o ai primi anni del VI secolo a.C. Non si è ancora certi se fu colonia della [[Magna Grecia]], fondata dai superstiti della distruzione di [[Sibari|Sybaris]], o invece se fu fondata dai superstiti di Lavinium (città romana erede della greca [[Laos (Magna Grecia)|Laos]] situata alla foce del fiume [[Lao (fiume)|Lao]]) in fuga dalle incursioni barbariche.
<br />Nel 1812, in località Umari, si rinvennero numerosi sepolcri disposti in ordine, all'interno dei quali si trovarono 53 vasi figurati molto grandi. La costruzione con grossi blocchi di tufo intonacati all'esterno e pitturati per lo più di rosso fa pensare fossero sepolcri tipicamente greci.
Sempre nella zona compresa tra località Umari e le località San Primo e Santa Gada (queste ultime in territorio di [[Laino Borgo]]) vennero alla luce negli anni successivi resti di sepolcri e edifici di vario tipo e numerosi oggetti quali monete, statuette, busti, vasi e utensili vari, non solo di epoca greca ma anche romana.
<br />I numerosi ritrovamenti di monete riconducibili alla città di Laos, fanno pensare che ci fossero due Laos: ''"Il La Cava, e poi il lainese Giuseppe Gioia, ritenevano che i reperti archeologici e le monete di conio rinvenute nel sito di S. Gada confermano l'esistenza di due Laos, una nell'entroterra e l'altra marina, alla foce del Lao nei pressi dell'odierna Scalea"''.<ref>''G. Caterini, ''Laino, antichissima comunità calabrese'', ed. Ciriaco Biondi, Cosenza 1977.''</ref> <ref>[http://www.comune.lainoborgo.cs.it/images/stories/pdf/Storia/D_Alessandro_Ubicazione_antica_Laos.pdf Saggio] P. D'Alessandro - Ubicazione dell'antica, grande ed opulenta Laos</ref>
<br />Certo è che in poco tempo, anche grazie alla posizione strategica che occupava, la città sia diventata potente: coniava monete (i cui simboli erano il vitello, la colomba e l'aquila) e aveva frequenti scambi commerciali.
 
Dopo un periodo di splendore durato circa due secoli, dalla fine del IV secolo a.C., iniziò una lenta e inesorabile decadenza segnata anche dall'incedere dei [[Lucani]] e dei [[Bruzi]] animati da pressanti mire espansionistiche. La città si riduce ad un villaggio e resta tale per tutto il periodo aureo romano.
 
=== L'influenza dei monaci basiliani ===
Il borgo inizia a risollevarsi con l'arrivo dei [[Bizantini]].
<br />Di molta importanza per tutta la zona fu il monachesimo greco-bizantino, definito basiliano perché si ritiene che i monaci seguissero la regola di [[San Basilio Magno|San Basilio]].
Proprio i [[monaci basiliani]] iniziarono a impiantare nel territorio una serie di laure, cappelle, chiese e monasteri che fecero accrescere l'importanza religiosa e culturale di Laino e di tutta l'[[Mercurion|area circostante]].
 
Segni evidenti della presenza dei monaci basiliani si trovano nella chiesa madre di San Teodoro, nel centro storico, e nell'uso della liturgia greca durata fino al 1562, nonché nella toponomastica di varie località.
<br />Nella prima metà del XIX secolo in località Santo Ianni, nei pressi di quello che sarebbe stato il monastero basiliano di S. Joanes di Cuzca (fondato tra il 900 e il 1000), sono stati scoperti tra i resti di questa chiesa, dipinti, armi, monete dell'epoca repubblicana romana e dell'imperatore bizantino Teofilo.
 
=== Periodo feudale ===
Nella guerra per il predominio tra [[Bizantini]] e [[Longobardi]], questi ultimi costruirono sul colle San Teodoro un castello (Castrum Layni). La posizione strategica del castello, con tre lati a picco e una ampia vista sulla valle sottostante, hanno consentito che il potere e l'importanza di Laino crescessero fino a farlo diventare uno dei sette [[gastaldati longobardi|gastaldati]] più importante dell'Italia meridionale.
<br />Dal 851 in poi il [[gastaldato]] di Laino fu capoluogo di un vasto territorio compreso nel [[Principato di Salerno]].
 
L'arrivo dei [[Normanni]] segnò per il centro l'inizio di una successione di feudatari che ne riducono e smembrano il territorio.
Primi signori furono i Chiaromonte che conservarono il dominio per tutto il periodo svevo.
<br />Nel 1101 Ugo di Chiaromonte fa donazione all'Episcopato Cassanese del territorio di [[Mormanno]], fino ad allora possedimento di Laino.
<br />Nel 1221 venne costituita la parrocchia di San Teodoro, il cui culto fu portato dall'Oriente.
 
La conquista della rocca di Laino fu oggetto di varie battaglie tra [[Angioini]] e [[Aragonesi]]. Per questo motivo, nel 1269 [[Carlo I d'Angiò]] creò a Laino una piazzaforte militare che venne in seguito ceduta da [[Carlo III di Napoli|Carlo III] a [[Ruggiero di Lauria]]. Morto quest'ultimo, la fortezza e i suoi possedimenti passarono nel 1310 prima al figlio Berengario e poi alla figlia Flavia che la portò in dote al marito Enrico [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]].
<br />Nel 1496 il capitano spagnolo [[Gonzalo Fernández de Córdoba|Consalvo de Cordoba]] espugnò con l'inganno la fortezza e vinse la battaglia decisiva contro gli Angioini e nel 1497 Laino passa sotto il diretto dominio aragonese.
 
Nel 1500 il feudo di Laino viene ceduto a Ferrante de Cardenas, con il titolo di marchese di Laino.
<br />I de Cardenas mantennero il feudo fino alla legge del 2 agosto 1806 con la quale si sancisce l'abolizione della feudalità.
 
=== Epoca moderna ===
Con il passaggio del [[Regno di Napoli]] ai [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]] nel XVIII secolo si iniziano a vedere i primi tentativi di riforme: viene abolita l'inquisizione e la decima (parte del raccolto che spettava di diritto al feudatario). La fine del regime feudale segna l'inizio del potere della borghesia.
 
Tra il XVIII e il XIX secolo si diffonde anche a Laino il fenomeno del [[brigantaggio]].
 
Nel 1812 sorsero a Laino delle società segrete che parteciparono alla cospirazione carbonara con le vendite "Filantropi di Tebe" a Laino Borgo e "S. Teobaldo" a Laino Castello.
 
Il 21 ottobre 1860 viene accettata con un plebiscito l'annessione al [[Regno di Sardegna]].
 
== Società ==
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*B. Cappelli, ''Laino e i suoi statuti'' in ''[[Archivio storico per la Calabria e la Lucania]]'', Anno I (1931).
*G. Caterini, ''Laino, antichissima comunità calabrese'', ed. Ciriaco Biondi, Cosenza 1977.
*V. Teti, ''Il senso dei luoghi, paesi abbandonati di Calabria'', Donzelli Editore, 2004
 
== Voci correlate ==