Regno visigoto: differenze tra le versioni

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Però nel [[553]], la guerra civile riprese e, nel [[554]], secondo [[Isidoro di Siviglia]], Atanagildo ottenne l'aiuto dell'esercito Bizantino, sotto il comando del generale [[Pietro Marcellino Felice Liberio|Liberio]], inviato, probabilmente dall'Italia, dall'imperatore [[Giustiniano I]]; altri cronisti sostennero che Giustiniano appoggiò Agila, ma è poco probabile. Comunque l'esercito, attraversata la Gallia, puntò su Siviglia, che occupò, dopo che una flotta aveva sbarcato truppe bizantine nel sud ovest della penisola iberica. per cui, molto probabilmente Atanagildo fece un accordo coi Bizantini e gli cedette una parte del territorio, le attuali [[Andalusia]] e [[Murcia]]. Agila fu nuovamente sconfitto a Siviglia e costretto nella sola Lusitania, nella città di Merida, mentre il nuovo re Atanagildo ma soprattutto i [[Impero bizantino|Bizantini]], con il favore della popolazione ispano-romana, andavano ingrandendo i loro territori. Giustiniano si trovò ad avere un grande potere nella penisola iberica e Liberio oltrepassò i confini concordati con Atanagildo. Agila fu infine assassinato a Merida, nel [[555]], da Visigoti della sua stessa fazione, forse istigati dai Bizantini, che così avrebbero avuto mano libera contro l'usurpatore Atanagildo, ma molto più probabilmente per eliminare un contendente e fare fronte comune con Atanagildo, che, nel [[554]], era già stato riconosciuto re da quasi tutta la nobiltà visigota ed aveva trasferito la sua corte a [[Toledo]] e poter combattere proprio contro il nuovo pericolo, costituito dal Bizantini. I Bizantini, infatti, sotto il comando di Liberio, si tennero la parte di Betica che avevano conquistato oltre al territorio, le attuali [[Andalusia]] e [[Murcia]], che avevano ottenuto da Atanagildo in cambio dell'aiuto del [[554]], e si opposero ad Atanagildo, che tentava inutilmente di contenere la loro espansione verso il cuore dalla penisola iberica, recuperando solo alcune zone dell'interno. I Bizantini ebbero l'appoggio della popolazione locale (sembra che consideravano il governo di Giustiniano l'unico governo legale), che era stata vessata dai Visigoti [[arianesimo|ariani]] (da quando gli Svevi, sotto il re [[Carriarico]], dopo il [[550]], si erano convertiti al Cattolicesimo, i Visigoti erano rimasti gli unici ariani nella [[penisola iberica]] e nella [[Gallia]]). Giustiniano inviò una flotta a Malaga per estendere il dominio, che portò alla conquista di [[Cartagena (Spagna)|Cartagena]] e Cordova; Atanagildo reagì portando avanti una politica di pacificazione e di tolleranza con la popolazione di origine ibero-romana di fede cattolica, e portando la guerra nei territori occupati dai Bizantini. La guerra durò circa tredici anni, cioè tutto il tempo del regno di Atanagildo.
 
In quegli anni oltre che contro i Bizantini, i Visigoti lottarono contro i [[Franchi]] in [[Settimania]], i [[Vasconi]] nei [[Pirenei]] e i [[Suebi]] in [[Lusitania]] e [[Galizia (Spagna)|Galizia]]. Nonostante che dovette combattere per tutta la durata del suo regno, Atanagildo consolidò il suo potere e accrebbe la prosperità del regno; la fama dello splendore della sua corte e delle sue due figlie [[Brunechilde]] e [[Galsuinda]] si sparse nei regni vicini, tanto che furono chieste in moglie, rispettivamente da [[Sigeberto I]] di [[Austrasia]] e da [[CaribertoChilperico]] di [[Neustria]], di questi due matrimoni, avvenuti tra il [[566]] ed il [[567]] si trova un resoconto nella cronaca di [[Gregorio di Tours]] e nel ''Carminum liber'' di [[Venanzio Fortunato]].
 
[[File:Byzantine Spain - 565-586.svg|upright=1.8|left|thumb|La massima espansione bizantina della Provincia di Spagna.