Marrone: differenze tra le versioni

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Il colore '''marrone''' è una variante di uno dei colori dello spettro che l'uomo riesce a vedere (arancione). Nell'[[arcobaleno]] il marrone è assente perché non è possibile regolare l'intensità della luce solare responsabile dell'arcobaleno stesso.
 
Il marrone è composto dalla miscela dei tre colori primari ([[giallo]], [[rosso]], [[blu]]) in quantità variabili a seconda della tonalità che si vuole dare al [[colore]]. Altri studi affermano che è l'unione di rosso, blu e nero. Il marrone rappresenta la vitalità del rosso purificata dalla consapevolezza del giallo e, rosso e giallo assieme, attenuano il senso di ribellione espresso dal nero.
 
La composizione spettrale di un arancione e di un marrone può benissimo essere la stessa, ed entrambi questi colori possono avere sia uno spettro monocromatico, sia con più di una componente. In entrambi i casi, se diminuiamo la sola [[intensità]] della o delle componenti (non variando quindi né la [[Saturazione (colore)|saturazione]], né la [[tinta]]), l'arancione diventa marrone.
 
Il nome deriva dal nome delle [[castagna|castagne]], che hanno appunto questo colore, ed è per questo un aggettivo indeclinabile, anche se il plurale ''marroni'' viene comunemente accettato.
 
E' il colore della tradizione, della soddisfazione a livello fisico, della fecondità calma e potente, del disgusto, dell'autunno (l'albero spoglio), del rilassamento appagante, dell'ambiente ricco di calore umano e della sensazione applicata ai sensi.
 
Generalmente chi lo sceglie è un conservatore di natura, non ama molto i cambiamenti o è alla ricerca di benessere psicofisico.
 
== Tonalità di marrone ==