Anfione (vescovo): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
correggo e chiarisco
Riga 27:
|Attività = vescovo
|Nazionalità = greco
|PostNazionalità = di [[Arcidiocesi di Nicomedia|Nicomedia]] e di [[Diocesi di Epifania di Cilicia|Epifania di Cilicia]], confessore<ref>Giuseppe Agostino Orsi, ''Della Istoria Ecclesiastica'', Roma 1749, Stamperia di Pallade, Libro XII, [http://books.google.it/books?id=qGE2AQAAMAAJ&pg=PA39&l pag. 39]</ref> della fede e [[santo]] della [[Chiesa cattolica]]
}}
 
Riga 33:
[[File:Nicaea icon.jpg|upright=1.2|thumb|<center>Icona russa che raffigura [[Costantino I|Costantino]] fra i Padri conciliari al primo Concilio di Nicea (325): il rotolo contiene anacronisticamente il testo del [[Simbolo niceno-costantinopolitano]] del 381 nella forma posteriormente datagli nella liturgia greca (πιστεύω invece di πιστεύομεν).<center>]]
Confessò con invitto coraggio la fede di Gesù Cristo ai tempi di [[Massimino Daia]]<ref>Gaetano Moroni Romano, ''Dizionario di erudizione Storico-Ecclesiastica'', Venezia 1840, Tipografia Emiliana, cit. [http://books.google.it/books?id=HcA7AAAAcAAJ&pg=RA1-PA75&dq pag. 75]</ref>
Il suo nome, fucome vescovo di Cilicia, appare nelle liste dei vescovi firmatari dei formulari<ref>Cfr. Giorgio Eldarov, ''Bibliotheca Sanctorum'', Pontificia Università Lateranense, Roma 1961, Libro I, col. 1183, cit.</ref> nel [[314]] del [[Concilio di Ancira]] e del [[Concilio di Neocesarea]] e nel [[325]] del [[Concilio di Nicea]].
 
FuBaronio vescovoidentifica dellail chiesavescovo di NicomediaEpifania indi seguitoCilicia allacon cacciata dell'omonimo vescovo successore di [[Eusebio di Nicomedia|Eusebio]] seguacesulla deglicattedra ariani.di [[Arcidiocesi di Nicomedia|Nicomedia]]<ref>Gaetano Moroni Romano, ''ibid.''</ref>; tuttavia questa identificazione non ha alcun fondamento storico.<ref>Eldarov, ''Bibliotheca Sanctorum'', col. 1184.</ref>
 
Autore di scritti ispirati ad una perfetta ortodossia<ref>[[Jacques Paul Migne]], ''Patrologia Graeca'', Parigi 1857-1866, XXV, col. 557</ref> fu menzionato in una lettera che [[Sant'Atanasio]] inviò nel [[356]] ai vescovi dell'[[Egitto]] e della [[Libia]].<ref>[[Johann Peter Kirsch]] in LThK, I, Friburgo in Br. 1957, col. 449</ref> per aver militato tra i sostenitori dell'ortodossia nei concili di Ancira e Nicea.