Urmonotheismus: differenze tra le versioni

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L’'''Urmonotheismus''' o monoteismo primordiale è l'ipotesi antropologica che sostiene l’esistenza di un religione primordiale [[Monoteismo|monoteista]] (Urreligion), da cui sarebbero degenerate le religioni non monoteiste. La tesi del monoteismo primordiale è diametralmente opposta alla visione evolutiva della [[religione]], l’ipotesi secondo la quale la religione si sarebbe evoluta da forme più semplici a forme più complesse, passando attraverso gli stadi del preanimismo, dell'[[animismo]], del [[totemismo]], del [[politeismo]] per approdare, infine, al monoteismo.
 
Il primo sostenitore della teoria fu l'antropologo scozzese Andrew Lang (''The Making of Religion'', 1898), che segnalò l’esistenza, presso varie popolazioni primitive, della [[fede]] in un essere supremo (‘All Father’), e di un'elevata religiosità primordiale, fatti inspiegabili in una prospettiva evoluzionistica.<ref>Dhavamony, Mariasusai (1973). Phenomenology of religión. Editrice Pontificia Università Gregoriana. pp. 60–64.</ref>
 
La tesi fu sostenuta dall’antropologo austriaco [[Wilhelm Schmidt]] (1868-1954), nel suo ''Der Ursprung der Gottesidee'', pubblicato nel 1912, con cui si opponeva all’approccio evoluzionista, che ricostruiva la nascita del monoteismo come un processo graduale che avrebbe interessato le religioni del Vicino Oriente tra l'[[età del bronzo]] e l’[[età del ferro]].<ref>Pettazzoni, Raffaele (April 1958). "Das Ende des Urmonotheismus". Numen</ref>
 
Presunte tracce di monoteismo primitivo furono individuate da Schmidt nelle divinità assire [[Assur (divinità)|Ashur]] e [[Marduk]], e nell'ebraico [[Tetragramma biblico|YHWH]]. Il monoteismo nella visione di Schmidt è la forma "naturale" del [[teismo]], che solo in un secondo momento decadde a politeismo.<ref>Ibidem</ref>
 
L'ipotesi di Schmidt fu discussa durante gran parte della prima metà del 20° secolo. Nel [[1930]], Schmidt fornì prove tratte dalla mitologia dei [[nativi americani]], degli [[Australiani aborigeni|aborigeni australiani]] e di altre civiltà primitive a sostegno del suo punto di vista.<ref>High Gods in North America, 1933</ref><ref>"The Origin and Growth of Religion: Facts and Theories," 1931</ref>
 
Dagli [[Anni 50|anni ‘50]], l'ipotesi del monoteismo primitivo è stata respinta dall’establishment accademico, per cui i sostenitori della "scuola di Vienna" di Schmidt la riformularono sostenendo che le culture antiche non avrebbero conosciuto un "vero monoteismo", ma solo una forma di "teismo originale" (Ur-Theismus, contrapposto all’animismo non teistico). Esse avrebbero avuto un concetto di Hochgott ("Dio Supremo", al contrario di Eingott "Dio unico"). Negli [[Anni 60|anni '60]] [[Edward Evan Evans-Pritchard|EE Evans-Pritchard]] notò, nel suo saggio "''Theories of Primitive Religion"'' (1962), che la maggior parte degli antropologi aveva abbandonato sia gli schemi evolutivi che le teorie di Schmidt, avendo riscontrato la presenza, nelle società primitive di credenze monoteistiche esistenti fianco a fianco con altre credenze religiose.<ref>{{cita libro|Sir Edward|Evans-Pritchard|Theories of Primitive Religion|1987| Oxford University Press| New York| pp= 104-105|lingua=en}}</ref>
 
== Note ==