Cipriano Facchinetti: differenze tra le versioni

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Iniziò giovanissimo la sua missione politica con grandi idealità repubblicane. La tradizione garibaldina trovò in lui la più fulgida espressione. Nel 1911 quando i [[Malissori]] di [[Albania]] insorsero proclamando l'indipendenza nazionale, [[Ricciotti Garibaldi]] preparò una spedizione di camicie rosse per dare assistenza al movimento insurrezionale. La spedizione non poté avere luogo, ma Facchinetti si recò ugualmente a [[Trieste]], e qui, nella redazione del giornale "Emancipazione", invitò una cinquantina di fidati compagni a trovarsi a [[Podgorica]], dove infatti ne convennero una ventina, fra i quali molti irredenti, come il letterato Vaina, morto poi gloriosamente sul [[Carso]] e come [[Lamberto Duranti]], garibaldino, caduto egli pure da valoroso nelle [[Argonne]].
 
Con questi amici partì per l'Albania, costituendo così il gruppo italiano nella guerriglia fra le montagne. Quando scoppiò la guerra nei [[Balcani]], accorse fra i primi nella Legione Repubblicana di Ricciotti Garibaldi, combattendo in [[Grecia]]. La sua vivace personalità politica cominciò ad affermarsi nel periodo che precedette il [[1915]]. Coadiuvato da [[Filippo Corridoni|Corridoni]], da Vidali e da altri, si prodigò a convincere il popolo della necessità di non restare estraneo allo storico conflitto. Accorso volontario in trincea, dopo otto mesi di guerra rimase gravemente ferito agli occhi durante un assalto all'[[HermadaMonte Ermada|Ermada]] nei pressi di [[Monfalcone]], meritando la [[medaglia d'argento al valore]]. Grande invalido, divenne poi capo del Comitato d'Azione per la Resistenza fra invalidi di guerra, che, dopo la tragica ritirata di [[Caporetto]], contribuì efficacemente alla resistenza eroica sul [[Piave]] in attesa della riscossa.
 
===[[Anni 1920|Anni venti]] e [[Anni 1930|anni trenta]]===