Strage del Rapido 904: differenze tra le versioni

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=== Responsabilità civile e penale ===
==== Responsabilità penale ====
La [[Corte d'assise]] di Firenze, il 25 febbraio [[1989]], condannò alla pena dell'[[ergastolo]] Giuseppe Calò, Guido Cercola e altri imputati legati ai due (Alfonso Galeota, Giulio Pirozzi e Giuseppe Misso, boss della [[camorra]] detto «Ilil boss del [[rione Sanità]]»), con l'accusa di [[strage]]. Inoltre, condannò a 28 anni di detenzione Franco Di Agostino, a 25 anni Schaudinn, e condannò altri imputati nel processo per il reato di banda armata<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0929_01_1989_0047_0008_12532186/|autore=Vincenzo Tessandori|titolo=Strage di Natale: 5 ergastoli|pubblicazione=''[[La Stampa]]''|data=26 febbraio 1989|accesso=16 ottobre 2016}}</ref>.
 
Il secondo grado venne celebrato dalla [[Corte d'appello di Firenze]], presieduta dal giudice Giulio Catelani, con sentenza emessa il 15 marzo [[1990]]. Le condanne all'ergastolo per Calò e Cercola furono confermate, mentre la pena di Di Agostino fu ridotta da 28 a 24 anni. Misso, Pirozzi e Galeota furono invece assolti per il reato di strage, ma condannati per detenzione illecita di esplosivo. Il tedesco Schaudinn venne invece assolto dal reato di banda armata, ma fu confermata la sua condanna per strage con pena ridotta a 22 anni<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0898_01_1990_0063_0009_25581038/|titolo=Strage di Natale, tre assoluzioni|pubblicazione=''La Stampa''|data=16 marzo 1990|accesso=16 ottobre 2016}}</ref>.