Razionalismo italiano: differenze tra le versioni
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m →Il Gruppo 7, il M.I.A.R. e il manifesto del Razionalismo italiano: lavoravano sempre assieme |
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{{Citazione|Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilità. Noi non vogliamo rompere con la tradizione: è la tradizione che si trasforma, assume aspetti nuovi, sotto i quali pochi la riconoscono.|Note in [[Rassegna Italiana]], dicembre [[1926]]}}
Nel [[1926]] un gruppo di architetti, provenienti dal [[Politecnico di Milano]], [[Luigi Figini]]
Il gruppo iniziò a farsi conoscere con una serie di articoli apparsi sulla rivista ''[[Rassegna Italiana]]'' e proprio su quella rivista, nel dicembre del [[1926]], il "Gruppo 7" rese noti al pubblico i nuovi principi per l'architettura, che si rifanno a quel [[Movimento Moderno]] che ormai è in crescita in tutta [[Europa]]. Il gruppo tuttavia mostrava molta attenzione al [[Deutscher Werkbund]] e ai [[Costruttivismo (arte)|costruttivisti russi]], mentre prendeva le distanze dai [[futuristi]]. Su di loro inoltre esercitò una grande influenza il libro di [[Le Corbusier]] del [[1923]] [[Vers une architecture]].<ref>[[Kenneth Frampton]], ''Storia dell'architettura moderna'', pp. 237-238.</ref>
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