X.25: differenze tra le versioni

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Il protocollo X.25 è stato sviluppato dall'[[Unione internazionale delle telecomunicazioni]] (ITU) e comprende i primi tre livelli dello standard [[Open Systems Interconnection|OSI]]:
# al '''livello 1''' ([[livello fisico|fisico]]) comprende diversi standard come V.35, [[RS-232]] e X.121
# al '''livello 2''' ([[livello datalink|collegamento]]) implementa lo [[standard (informatica)|standard]] [[International Standard Organization|ISO]]-HDLC chiamato ''Link Access Procedure Balanced'' (LAPB) che fornisce un meccanismo di collegamento senza errori tra due nodi direttamente connessi. Gli errori sono rilevati e corretti ad ogni passaggio tra un [[nodo (informatica)|nodo]] di transito e l'altro. È questa caratteristica che fa dell'X.25 un protocollo così robusto ed adatto a linee disturbate cioè ad alto [[Bit Error Ratio|BER]]. D'altro canto, poiché ogni frammento dev'essere ricevuto nella sua interezza e controllato prima di essere propagato al nodo successivo, si introduce un notevole carico elaborativo su ciascun nodo attraversato ed una notevole [[latenza]] nella trasmissione: sono comuni latenze dell'ordine del mezzo secondo. Per questa ragione la dimensione tipica dei pacchetti dati utilizzati nelle connessioni X.25 è piuttosto piccola (128 o 256 byte). Protocolli moderni come [[Frame Relay]] o [[Asynchronous Transfer Mode|ATM]] (Asynchronous Transfer Mode) possono fare a meno di un forte controllo sugli errori perché sfruttano connessioni fisiche a bassa probabilità di errore.
# al '''livello 3''' ([[livello di rete|rete]]) comprende le specifiche necessarie per aprire o chiudere un collegamento tra due DTE cioè instaurare, mantenere e abbattere la [[connessione (informatica)|connessione]], per il [[controllo di flusso]] e per combinare più collegamenti logici cioè più circuiti virtuali su una sola connessione o [[canale (telecomunicazioni)|canale]] fisico attraverso [[multiplazione]].
 
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X.25 è ottimizzato per basse [[velocità di trasmissione|velocità di connessione]]: da 100 kbit/s in giù. A velocità superiori, gli effetti della latenza e la piccola dimensione del singolo pacchetto non permettono un utilizzo ottimale della [[larghezza di banda]].
 
Sulla base dell'X.25 sono stati progettati altri protocolli a commutazione di pacchetto come [[TCP/IP]] e [[Asynchronous Transfer Mode|ATM]] in grado di stabilire connessioni uno a molti e di far comunicare DTE con diverse velocità di connessione.
 
X.25 è nato intorno al 1975 e quindi ha raggiunto una notevole stabilità.