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== Specie biologica ==
La ''specie biologica ''è la più diffusa, usata in [[zoologia]]. Essa pare la più completa in quanto si basa su un criterio che è insieme temporale e spaziale: una specie può essere infatti definita sulla base di una prossimità filogenetica tra i membri componenti (cioè il fatto di possedere un antenato comune più recente di quello condiviso coi membri di altri gruppi) ma anche dalla presenza di meccanismi di isolamento riproduttivo rispetto ad altri gruppi (questo garantisce una discontinuità fenotipica e genotipica che concorre a definire la specie stessa). Dalla definizione di [[Theodosius Dobzhansky|Dobzhansky]] e [[Ernst Mayr|Mayr]], la specie è rappresentata da quegli individui che [[Incrocio (biologia)|incrociandosi]] tra loro generano potenzialmente una [[Figlio|prole]] illimitatamente [[Fertilità|feconda]]. Ovviamente, come si amplierà più sotto, il termine, si basa su un modello necessariamente artificiale, e non è valido per tutti i casi di organismi in cui sia assente la [[Riproduzione sessuata|riproduzione sessuale]]. In questi casi, tipici ad esempio in [[microbiologia]], la definizione è più articolata, ed è reperibile su testi di [[tassonomia batterica]].
 
Il concetto di ''illimitatamente'' e ''feconda'' è a fondamento della classificazione artificiale attuata dall'uomo che, come tale, lascia aperto il campo a molte eccezioni di [[ibridi]] interspecifici o intergenerici sani e fecondi. Va posta attenzione sul fatto che la definizione di specie come composta da individui "illimitatamente fecondi tra di loro" non esclude che individui che possono creare prole (cioè ibridi) "illimitatamente feconda" quando posti in determinate condizioni (es.: in cattività) possano comunque essere classificati come specie diverse, in quanto non entrano mai in contatto (e quindi non creano ibridi) ''in natura''. È noto a tutti che l'asino e la cavalla generano il mulo, che è [[sterile]]; non così però l'incrocio, ad esempio, del [[grizzly]] con l'[[orso polare]], che pure continuano ad essere considerate due specie diverse nonostante la loro prole sia fertile.<ref>{{Cita libro|nome=V. B.|cognome=Rastogi|titolo=Modern Biology|url=http://books.google.it/books?id=D-85x6Jhji0C&pg=SL265-PA30&lpg=SL265-PA30&dq=ursus+maritimus+hybrid+fertility&source=bl&ots=UBL29tdxRj&sig=FEK-S9R0kvOxwRBNDon2ms52nyA&hl=it&ei=zA7NTqObJ-zc4QTUnoEX&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CHYQ6AEwCQ#v=onepage&q=ursus%20maritimus%20hybrid%20fertility&f=false|accesso=2016-10-24|data=1997-01-01|editore=Pitambar Publishing|lingua=en|ISBN=9788120904965}}</ref> In linea generale, il fatto che gli ibridi nati in condizioni di cattività siano fertili non può essere di per sé considerata un'evidenza invalidante della sussistenza di due specie separate, nel caso in cui una barriera riproduttiva sia effettivamente presente ''in natura''.<ref>{{Cita libro|nome=Patricia Des Roses|cognome=Moehlman|titolo=Equids: Zebras, Asses, and Horses : Status Survey and Conservation Action Plan|url=http://books.google.it/books?id=8Bj4q83ry1QC&pg=PA95&lpg=PA95&dq=mayr+species+hybrid+fertility+proof&source=bl&ots=ewwbwU1K4D&sig=KyuG_Ci3dcUU0DgSlPjsEPmQk7w&hl=it&ei=4RPNTpquM6Xh4QSioZlU&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CEoQ6AEwBQ#v=onepage&q=mayr%20species%20hybrid%20fertility%20proof&f=false|accesso=2016-10-24|data=2002-01-01|editore=IUCN|lingua=en|ISBN=9782831706474}}</ref> Tale conclusione può essere tratta dall'affermazione formulata da [[Ernst Mayr]], secondo il quale le specie animali "non si incrociano ''in condizioni naturali''".