Frizione (meccanica): differenze tra le versioni

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Le frizioni a seconda del tipo, hanno strutture differenti:
* '''Frizione monodisco''', negli autoveicoli la frizione attualmente più usata è quella monodisco a secco. La coppia fornita dal motore viene trasmessa all'albero condotto sfruttando la resistenza d'attrito che si sviluppa tra le due superfici, una solidale all'albero motore e l'altra all'albero di entrata del cambio, premute tra loro grazie all'azione di molle. Il disco condotto, in lamierino di acciaio e dotato di guarnizioni ad anello ad elevato coefficiente d'attrito fissate ad esso tramite ribattini, è montato sul mozzo scanalato: la scanalatura permette al disco uno scorrimento di qualche millimetro. Per rendere più elastico e progressivo l'innesto il disco è provvisto di molle parastrappi. Il meccanismo spingidisco ha un disco, come quello dei freni, il compito è di muovere questo disco di pochi millimetri sulla frizione.
Quando noi schiacciamo il pedale della frizione, spingiamo il reggispinta contro a delle alette dello spingidisco che tirano in dietro il disco dello spingidisco, lo spingidisco che è collegato al volano gira sempre ma la frizione che e in mezzo non fa più attrito sullo spingidisco e rallenta. Il componente che permette di poter agire sul meccanismo in rotazione è il reggispinta, costituito da un cuscinetto, generalmente a sfere, atto a sopportare una spinta assiale. Premendo il pedale, la leva di comando allontana il disco condotto dalla frizione (la frizione è collegata al cambio, il materiale di attrito è simile a quella delle pastiglie dei freni), scollegando cosi il cambio dal motore e si può cambiare marciamarcie
. Rilasciando il pedale del disco riavviene il contatto. Per l'attrito che si genera tra le diverse superfici si giunge alla stessa velocità di rotazione.
* '''Frizione multidisco''', nella frizione a dischi multipli (in bagno d'olio o a secco) costituita da più dischi condotti, viene aumentata la coppia motrice in quanto risulta aumentata la superficie di contatto. Il comando delle due frizioni può essere sia meccanico che idraulico. Il massimo sforzo da esercitare sul pedale è di circa 120 N e di circa 180 N sugli autocarri. Tale forza viene moltiplicata tramite leve e tiranti (comando meccanico) o da comandi oleodinamici.
* '''Frizione centrifuga''', prevalentemente utilizzata nelle applicazioni scooteristiche e minimoto: