Aleksandr Sergeevič Puškin: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 36:
Il futuro poeta venne alla luce in casa Skorcov - dove i Puškin, ridotti in ristrettezze economiche, vivevano -, sulla Molčanovka, all'attuale numero 10 di via Bauman.<ref>J. M. Lotman, ''Puškin'', Milano 2012, p. 9; la casa fu poi demolita.</ref> Il padre era un uomo dedito alla mondanità e molto avaro; [[Pëtr Andreevič Vjazemskij]], amico di Aleksandr, ne avrebbe tracciato una descrizione corredata da un aneddoto: « Egli era avaro sia con se stesso che con i familiari. Un giorno, durante il pranzo, suo figlio Lev ruppe un bicchiere. Il padre avvampò e per tutto il pranzo continuò a brontolare. "Ma come si può prendersela tanto per un bicchiere che costerà venti copeche", disse Lev. "La prego di scusarmi, signore, non venti, ma trentacinque copeche!" ».<ref>P. A. Vjazemskij, ''Staraja zapisnaja knižka'', Leningrad, Izdatel'stvo pisatelej, 1929, p. 14.</ref> Molto mondana era anche la madre, una donna « dispotica e capricciosa ».<ref>S. Vitale, ''Introduzione'' a A. Puškin, ''La figlia del capitano e altri racconti'', Milano, Garzanti, 1973, p. VII.</ref>
 
Nonostante i rapporti con i genitori fossero piuttosto freddi, il secondogenito Puškin andrà sempre orgoglioso della sua nobiltà "vecchia di 600 anni" e del suo sangue [[africa]]no.<ref>D. S. Mirskij, ''Storia della letteratura russa'', Milano 1965, p. 91.</ref> Non venne educato dai genitori, assidui frequentatori di salotti mondani, ma dalla nonna materna, dallo zio materno Vasilij, che apparteneva a un circolo letterario d'avanguardia chiamato ''Arzamas'', e dalla balia [[Arina Rodionovna]], il cui nome fu reso celebre dalle liriche che l'autore compose nell'ultimo periodo della sua vita.
 
La sua infanzia, vissuta a Mosca, fu sempre caratterizzata dalla presenza di libri, soprattutto in [[Letteratura francese|francese]], e da un ambiente che stimolava la curiosità per la lettura.
 
=== La giovinezza ===