Domingo Báñez: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m →‎top: Bot: Markup immagini, accessibilità
m Fix link
Riga 18:
}}
 
Nato a [[Valladolid]], come domenicano dell'[[Ordine dei Frati Predicatori]] entra in convento a [[Salamanca]], luogo d'insegnamento di alcuni tra i più importanti teologi del [[XVI secolo]], tra cui [[Francisco de Vitoria]], [[Pedro de Soto]] e [[Domingo de Soto]]. Nel [[1552]] inizia la docenza di [[teologia]], insegnando ad [[Alcalá de Henares|Alcalà]], [[Salamanca]] e [[Valladolid]], dando un proprio contributo alla riforma dell'[[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Ordine dei carmelitani]].
 
Fu [[confessore]] di [[Teresa d'Ávila]] e viene considerato i principali commentatori della dottrina di [[San Tommaso]], criticando il pensiero di [[Luis de Molina]]. Partecipò alla rinascita del [[tomismo]]<ref>[[Francisco de Toledo Herrera|Toledo]] (Comment. in 8 Lib. Aristotelis, Venice, 1573, Lib. II, c. iii, q.8.) e [[Benedetto Pereira|Pereira]] (Pref. to Disquisit. Magicarum Lib. VI, I Ed.) consideravano tomistico il [[catechismo del Concilio di Trento]], influenzato nel [[1566]] da tre teologi domenicani.</ref>, che vedeva dividersi i [[gesuiti]] e i [[domenicani]] sulla relazione tra [[libero arbitrio]] e [[grazia divina]]. Fu giudicato dall'[[Inquisizione]] per due volte, risultando ogni volta innocente. Nel [[convento di San Esteban]] dove risiedeva creò una [[tipografia]], affidata ai migliori stampatori dell'epoca.