Pluralismo (filosofia): differenze tra le versioni

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== Il pluralismo antico ==
=== Il tentativo di conciliazione tra l'Essere e il divenire ===
In genere, con l'espressione '''pluralismo''' riferita agli antichi filosofi pluralisti greci, si suole indicare una posizione ontologica nuova che cercò di conciliare in qualche maniera la realtà dell'Essere unico ed immutabile con quella del [[divenire]] e della [[molteplicità]]. Questa concezione, in vario modo sostenuta dai primi filosofi naturalisti [[Mileto (Asia Minore)|milesii]], aveva poi trovato in [[Anassagora]] e in [[Leucippo (filosofo)|Leucippo]] una formulazione compiuta. Nel primo in senso tipologico (come ''semi'' per ogni tipo di enti), nel secondo in senso più qualitativo-quantitativo (come ''atomi'' di differente figura, ordine e posizione).
viva la caccaaaaaaa
 
Fieramente opposta all'atomismo è l'ontologia [[monismo|monistica]] [[Eleati|eleatica]] con capofila [[Parmenide]], poi confluita in diverse forme di metafisica monistica. Il monismo eleatico è un [[idea]]lismo dell'essere unico e immutabile, che aveva invece svalutato il [[divenire]] ed il molteplice considerandoli [[non-essere]].
 
Il problema dei pluralisti fu quindi quello di dimostrare, da un lato, e su basi naturalistiche in opposizione alla concezione eleatica ed idealista che vedeva la molteplicità materiale come "priva di [[essenza (filosofia)|essenza]]" e [[contingenza (filosofia)|contingente]], che divenire e molteplicità possedessero una loro realtà e verità e dall'altro che il "non essere" (nel senso [[parmenide]]o), era invece riconducibile a fondamenti primi assoluti e immateriali (spirituali), eterni ed immutabili. Una visione metafisica unitaria (dell'uno-tutto) e [[determinismo|deterministica]] (fondata sulla ''[[necessità]]'') secondo quella esigenza che era stata posta con l'Essere degli Eleati.