Jihādismo: differenze tra le versioni

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Il termine ''gihadismo'' ha cominciato a essere usato nel [[XXI secolo]], ma la prima azione coerente con tale ideologia fu quella portata a segno il 3 luglio del [[1977]] contro il ministro egiziano dei beni Waqf, [[Muhammad Husayn al-Dhahabi]], dal movimento clandestino armato salafita e jihadista "[[al-Takfir wa l-Hijra|al-Takfīr wa l-Hijra]]" (Scomunica e allontanamento [dal paganesimo]).
All'assassinio seguì quello, ancor più clamoroso, del Presidente egiziano [[Anwar al-Sadat|Anwar al-Sādāt]], perpetrato al Cairo il 6 ottobre [[1981]], nel pieno di una sfilata militare, per mano di un militante della cellula - attiva all'interno delle [[Forze armate egiziane]] - della stessa "al-Takfīr wa l-Hijra", significativamente chiamata "[[Jihad|al-Gihād]]", di cui il massimo teorico era [[Shukri Mustafa|Shukrī Muṣṭafā]],<ref>Soprannominato "il profeta" (''al-Nabī''), contrapposto a Sādāt, giudicato un intollerabile tiranno, tanto da meritarsi il soprannome di "Faraone" (in arabo ''Fira'un''), come ricorda [[Gilles Kepel]] nel suo ''Le prophète et Pharaon''.</ref> fuoriuscito anni prima dalla [[Fratellanza Musulmana]], giudicata troppo moderata.<br />
Un opuscolo attribuibile allo stesso Shukrī Muṣṭafā, dall'eloquente titolo ''L'obbligo assente'' (''al-farīḍa al-ghayba''), ricordava pressantemente che il ''[[jihad|jihād]]'' costituisce un preciso e ineludibile obbligo per qualunque buon musulmano che abbracci l'[[Hanbalismo]] [[sunnismo|sunnita]]. L'obbligatorietà del ''gihād'' - proseguiva l'opuscolo - era da troppo tempo trascurata di fatto dai musulmani, soggetti a un crescente effetto "estraniante" dalla società globalizzata dall'Occidente "crociato ed ebraico", tornata al [[paganesimo]] per colpa delle società secolarizzate, solo nominalmente musulmane, costituitesi dopo la fine del dominio coloniale occidentale.<ref>Non a caso tali società erano e sono ancora definite sprezzantemente "giahilite" (dal termine arabo [[Jāhiliyya|Giahiliyya]], che identifica il periodo preislamico, dominato nel mondo arabo dai culti pagani politeisti).</ref>
 
Un fondamentale sviluppo fu costituito in [[Afghanistan]] dall'[[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|invasione sovietica del Paese]] [[Asia centrale|centrasiatico]]. Qui i servizi di sicurezza statunitensi costituirono un folto "[[database]]" (in arabo ''al-qāʿida'') che raccoglieva i nominativi di quanti volontariamente intendevano battersi contro i sovietici, a prescindere dalla loro nazionalità. Questi ''[[Mujahidin|Mujāhidīn]]'' (lett. "combattenti del ''gihād''") furono addestrati e riforniti di armi dagli USA, nel riuscito tentativo di ostacolare lo sbocco al mare dell'[[Unione Sovietica]] e d'impedire in quelle regioni il potenziale (anche se improbabile) affermarsi nel mondo [[islam]]ico dell'ideologia del marxismo-leninismo, per quanto profondamente "riveduta" dall'URSS.