Callisto (astronomia): differenze tra le versioni

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=== Missioni spaziali ===
Le sonde [[Pioneer 10]] e [[Pioneer 11]] inviate verso Giove nei primi [[Anni 1970|anni settanta]] non diedero molte nuove informazioni su Callisto rispetto a quello che era già noto da osservazioni terrestri.<ref name=Moore2004>{{cita libro|cognome=Moore|nome=Jeffrey M.|autore2=Chapman, Clark R.; Bierhaus, Edward B. et al.|capitolo=Callisto|titolo=Jupiter: The planet, Satellites and Magnetosphere|anno=2004|editore=Cambridge University Press|curatore=Bagenal, F.|curatore2=Dowling, T.E.|curatore3=McKinnon, W.B.|url_capitolo=http://lasp.colorado.edu/~espoclass/homework/5830_2008_homework/Ch17.pdf|formato=PDF}}</ref> La vera svolta avvenne più tardi con i [[Sorvolo ravvicinato|sorvoli ravvicinati]] delle sonde [[Voyager 1]] e [[Voyager 2]] negli anni 1979-1980. Esse ripresero più della metà della superficie di Callisto, con una risoluzione di 1–2&nbsp;km, misurando temperatura, massa e forma della luna gioviana.<ref name=Moore2004/> Una seconda tornata esplorativa avvenne dal 1994 al 2003, quando la sonda Galileo effettuò otto sorvoli ravvicinati di Callisto, il più vicino dei quali a 138&nbsp;km dalla superficie. La sonda Galileo completò la mappa globale della superficie, con una serie di immagini con risoluzione fino a 15 metri di alcune aree selezionate.<ref name="Greeley 2000"/> Nel 2000, la sonda Cassini in viaggio verso Saturno acquisì immagini di alta qualità nell'infrarosso dei satelliti galileiani, Callisto compreso..<ref name=Brown2003>{{Cita pubblicazione|cognome= Brown |nome=R. H.|autore2=Baines, K. H. |autore3=Bellucci, G. |autore4= et al. |titolo=Observations with the Visual and Infrared Mapping Spectrometer (VIMS) during Cassini's Flyby of Jupiter |anno=2003 |rivista=Icarus |volume=164 |numero=2 |pp=461–470 |doi=10.1016/S0019-1035(03)00134-9 |bibcode=2003Icar..164..461B|}}</ref> Nel 2007, la sonda [[New Horizons]] nel suo cammino verso Plutone ottenne nuove immagini e spettri di Callisto.<ref name=Morring2007>{{Cita pubblicazione|cognome=Morring |nome=F.|titolo=Ring Leader |rivista=Aviation Week & Space Technology|data=7 maggio 2007|pp=80–83}}</ref>
 
La prossima missione prevista per il sistema di Giove è la [[Jupiter Icy Moon Explorer]] (JUICE) dell'[[Agenzia spaziale europea]] (ESA), che partirà nel 2022, durante la quale saranno previsti diversi sorvoli ravvicinati di Callisto. Precedentemente era stata proposta la [[Europa Jupiter System Mission]] (EJSM), un progetto congiunto di ESA e NASA per l'esplorazione delle lune gioviane. Tuttavia nel 2011 l'ESA annunciò che, a causa dei problemi di budget della NASA, era improbabile che la missione sarebbe stata possibile nei primi anni del 2020, e che avrebbe quindi puntato sulla JUICE.<ref>{{cita web|url=http://sci.esa.int/director-desk/48661-new-approach-for-l-class-mission-candidates/|titolo=new approach for l-class mission candidates|editore=ESA|accesso=22 marzo 2015}}</ref>
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== Parametri orbitali ==
[[File:001221 Cassini Jupiter & Europa & Callisto.jpg|thumb|Callisto, in basso a sinistra dell'immagine, ripreso dalla [[Missione spaziale Cassini-Huygens|sonda Cassini]]. In alto a destra è visibile Giove e, sul suo disco, appena a sinistra della [[Grande Macchia Rossa]], è visibile Europa.]]
Callisto è il più esterno dei quattro satelliti galileiani e orbita ad una distanza di circa {{M|1880000|k|m}} (equivalenti a 26,3 [[Raggio gioviano|raggi gioviani]]) da Giove,<ref>{{Cita web|titolo=Planetary Satellite Mean Orbital Parameters|editore=Jet Propulsion Laboratory, California Institute of Technology|url=http://ssd.jpl.nasa.gov/?sat_elem}}</ref> significativamente maggiore rispetto a quella del vicino Ganimede (1 &nbsp;070 &nbsp;000&nbsp;km). Per questo motivo Callisto non è in [[risonanza orbitale]] come lo sono invece i tre satelliti galileiani interni.<ref name=Musotto2002/>
 
Come la maggior parte delle altre lune regolari, la rotazione del Callisto è bloccata in [[rotazione sincrona]] con la sua orbita, di conseguenza la lunghezza del giorno di Callisto è pari al suo [[periodo orbitale]], che è di circa 16,7 giorni.<ref name="Anderson 2001">{{Cita pubblicazione|cognome=Anderson|nome=J. D. |autore2=Jacobson, R. A. |autore3=McElrath, T. P. |autore4= et al. |titolo=Shape, mean radius, gravity field and interior structure of Callisto |rivista=Icarus|anno=2001|volume=153|numero=1|pp=157–161|doi=10.1006/icar.2001.6664| bibcode=2001Icar..153..157A|cognome5=Schubert |nome5=G. |cognome6=Thomas |nome6=P. C. }}</ref> Percorre un'orbita quasi circolare e assai prossima al piano equatoriale di Giove, con [[Eccentricità orbitale|eccentricità]] e [[Inclinazione orbitale]] che subiscono variazioni su una scala temporale di secoli a causa delle perturbazioni gravitazionali solari e planetarie.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Bills|nome=Bruce G.|titolo=Free and forced obliquities of the Galilean satellites of Jupiter|anno=2005|volume=175|numero=1|pp=233–247|doi=10.1016/j.icarus.2004.10.028| bibcode=2005Icar..175..233B |rivista= Icarus}}</ref>. L'eccentricità varia da 0.0072 a 0,0076°, mentre l'inclinazione orbitale varia da 0,20 a 0,60°,<ref name=Musotto2002/> ed entrambe contribuiscono a variare l'[[inclinazione assiale]] di Callisto tra 0,4 e 1,6°.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Bills|nome=Bruce G.|titolo=Free and forced obliquities of the Galilean satellites of Jupiter|anno=2005|volume=175|numero=1|pp=233–247|doi=10.1016/j.icarus.2004.10.028| bibcode=2005Icar..175..233B |rivista=Icarus}}</ref>
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La precoce convezione subsolida nell'interno di Callisto avrebbe impedito la fusione del ghiaccio su larga scala e la completa differenziazione, che avrebbe formato un nucleo roccioso circondato da un mantello di ghiaccio. A causa del processo di convezione, la lenta e parziale separazione e differenziazione di rocce e ghiacci all'interno Callisto è proceduta per miliardi di anni ed è possibile che stia continuando anche nell'epoca attuale.<ref name=Nagel2004 />
 
L'attuale comprensione dell'evoluzione di Callisto non pregiudica l'esistenza di un oceano di acqua liquida sotto la superficie, per via del comportamento "anomalo" del [[punto di fusione]] del ghiaccio, che diminuisce all'aumentare della [[pressione]], e che arriva a 251 &nbsp;[[Kelvin|K]] (-22&nbsp;°C) quando la pressione raggiunge i 2 &nbsp;070 &nbsp;[[Bar (unità di misura)|bar]].<ref name="Spohn 2003"/> In tutti i modelli realizzati su Callisto la temperatura nello strato compreso tra 100 e 200&nbsp;km di profondità è molto vicina, o supera leggermente, questa temperatura di fusione anomala.<ref name=Freeman2006/><ref name=Nagel2004/><ref name=McKinnon2006/> La presenza anche di piccole quantità di [[ammoniaca]] (1-2% della massa), garantirebbe l'esistenza del liquido poiché l'ammoniaca abbasserebbe ulteriormente la temperatura di fusione.<ref name="Spohn 2003"/>
 
A differenza del vicino [[Ganimede (astronomia)|Ganimede]], che mostra un terreno variegato, Callisto non presenta evidenza di attività simili alla [[tettonica a placche]]. Pur trattandosi di due oggetti relativamente simili sembra che Callisto abbia avuto una storia geologica più semplice.<ref name="Greeley 2000"/> Questa differenza è un problema di notevole interesse per la [[planetologia]].<ref name=Showman1999/>
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== Colonizzazione ==
[[File:Callisto base.PNG|thumb|right|upright=1.2|Immagine artistica di un'ipotetica base su Callisto]]
Nel 2003 la [[NASA]] condusse uno studio chiamato ''Human Outer Planets Exploration'' (HOPE) per una futura esplorazione umana del sistema solare esterno. L'obiettivo primario scelto fu Callisto.