Marcel Dalio: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlio di una coppia di [[Romania|rumeni]] di religione [[ebraismo|ebraica]], Marcel Dalio aveva iniziato la propria carriera negli [[anni 1920|anni venti]]<ref name=BE>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2000, pag. 266</ref> nella rivista e nel [[music-hall]]<ref name=PA>''Il chi è del cinema'', Vol. I, De Agostini, 1984, pag. 125</ref>, debuttando sul grande schermo nel [[1932]] con piccole parti di contorno. Nel [[1937]], la sua partecipazione al film ''[[Il bandito della Casbah]]'', nel ruolo di vigoroso meticcio/antagonista che diverrà un suo cavallo di battaglia<ref name="BE>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2000, pag. 266<"/ref>, lo avviò definitivamente a una promettente carriera nel cinema francese<ref name="PA>''Il chi è del cinema'', Vol. I, De Agostini, 1984, pag. 125<"/ref>, e nei due anni successivi l'attore creò due dei suoi personaggi più memorabili, quello di Rosenthal, il piccolo prigioniero di guerra ebreo in fuga con il luogotenente Maréchal ([[Jean Gabin]]) ne ''[[La grande illusione (film)|La grande illusione]]'' ([[1937]]), e il mondano marchese de La Chesnaye ne ''[[La regola del gioco (film 1939)|La regola del gioco]]'' ([[1939]]), entrambi [[Film di culto|film cult]] di [[Jean Renoir]] <ref name=PA>''Il chi è del cinema'', Vol. I, De Agostini, 1984, pag. 125<"BE"/ref><ref name=BE>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2000, pag. 266<"PA"/ref>.
 
Per sfuggire alle persecuzioni naziste nella Francia occupata<ref name="BE>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2000, pag. 266<"/ref>, dopo lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] Dalio si trasferì a [[Hollywood]] con la sua seconda moglie, l'attrice [[Madeleine LeBeau]]<ref name=DA>Dominique Lebrun, ''Paris-Hollywood. Les français dans le cinema américain'', Editions Hazan , 1987, pag. 181</ref>. Accolto in [[California]] dallo scrittore e sceneggiatore [[Jacques Thery]], che lo presentò al celebre agente [[Charles Feldman]]<ref name="DA>Dominique Lebrun, ''Paris-Hollywood. Les français dans le cinema américain'', Editions Hazan , 1987, pag. 181<"/ref>, l'attore si avviò a diventare uno dei più noti caratteristi dell'epoca, specializzato in ruoli di stranieri melliflui e, in generale, di personaggi tendenzialmente ambigui<ref name="PA>''Il chi è del cinema'', Vol. I, De Agostini, 1984, pag. 125<"/ref>. L'esilio forzato in America si aprì con l'ingaggio da parte di [[Josef von Sternberg]] per ''[[I misteri di Shanghai]]'' ([[1941]]), [[film noir|noir]] di ambientazione esotica in cui Dalio ebbe la parte di un croupier. Con classe e disinvolta autorevolezza, egli interpretò il medesimo ruolo al tavolo da gioco del celebre Rick's Café in ''[[Casablanca (film)|Casablanca]]'' ([[1942]]), il capolavoro di [[Michael Curtiz]] in cui apparve anche la stessa moglie di Dalio, Madeleine LeBeau, nel ruolo di Yvonne, la "bella" del locale di Rick ([[Humphrey Bogart]]).
 
Sotto contratto con la [[20th Century Fox]] dal [[1942]], Dalio interpretò numerosi film sulla guerra e la [[Resistenza (politica)|Resistenza]], tra i quali ''[[Paris After Dark]]'' ([[1943]]) di [[Léonide Moguy]], e diede vita a tutta una variegata serie di personaggi, dal cantoniere al maitre d'hotel, dall'impiegato italiano al pescatore bretone, fino al politico francese [[Georges Clemenceau]] in ''[[Wilson (film 1944)|Wilson]]'' ([[1944]]) di [[Henry King]], biografia del 28° [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Thomas Woodrow Wilson]]<ref name="DA>Dominique Lebrun, ''Paris-Hollywood. Les français dans le cinema américain'', Editions Hazan , 1987, pag. 181<"/ref>. In ''[[Acque del sud]]'' ([[1944]]) di [[Howard Hawks]], l'attore si ritrovò a recitare con Humphrey Bogart e interpretò il ruolo di Gérard, detto "Frenchy", il proprietario dell'hotel in [[Martinica]] che chiede a Harry "Steve" Morgan (Bogart) di noleggiargli il suo natante da pesca per trasportare alcuni membri della [[Resistenza francese]].
 
Al termine del conflitto, nel [[1945]] Dalio rientrò in [[Francia]] ma faticò a ritrovare ruoli degni del successo che aveva ottenuto alla fine degli [[anni 1930|anni trenta]], pur con eccezioni come nel caso di ''[[Dédée d'Anvers]]'' ([[1947]]) di [[Yves Allégret]], al fianco di [[Simone Signoret]]<ref name="DA>Dominique Lebrun, ''Paris-Hollywood. Les français dans le cinema américain'', Editions Hazan , 1987, pag. 181<"/ref>. Rimasto sotto contratto con la Fox, nel [[1950]] l'attore tornò in America, divenuta la sua seconda patria, e riprese a pieno ritmo la carriera di interprete caratterista, partecipando a molti dei più celebri film hollywoodiani dell'epoca, come ''[[Le nevi del Chilimangiaro (film)|Le nevi del Chilimangiaro]]'' ([[1952]]), ''[[Gli uomini preferiscono le bionde (film 1953)|Gli uomini preferiscono le bionde]]'' ([[1953]]), ''[[Sabrina (film 1954)|Sabrina]]'' ([[1954]]), ''[[Il sole sorgerà ancora]]'' ([[1957]]), ''[[il diavolo alle 4]]'' ([[1961]]), ''[[I cinque volti dell'assassino]]'' ([[1963]]). In uno dei suoi ultimi film americani, ''[[Comma 22 (film)|Comma 22]]'' ([[1970]]), commedia antimilitarista di [[Mike Nichols]], Dalio interpretò il ruolo del patron italiano di una [[Casa di tolleranza|casa chiusa]]<ref name="DA>Dominique Lebrun, ''Paris-Hollywood. Les français dans le cinema américain'', Editions Hazan , 1987, pag. 181<"/ref>.
 
Durante gli [[anni 1970|anni settanta]], ultimo decennio della sua carriera, Dalio si dedicò nuovamente al cinema francese, interpretando film quali ''[[Le folli avventure di Rabbi Jacob]]'' ([[1973]]) di [[Gérard Oury]], ''[[Che la festa cominci...]]'' ([[1975]]) di [[Bertrand Tavernier]], ''[[L'ala o la coscia?]]'' ([[1976]]) di [[Claude Zidi]], ''[[La prima comunione di Julien]]'' ([[1977]]) di [[René Féret]].
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* ''[[La spia di Damasco]]'' (''Action in Arabia''), regia di Léonide Moguy ([[1944]])
* ''[[La fidanzata di tutti]]'' (''Pin Up Girl''), regia di [[H. Bruce Humberstone]] (1944) (non accreditato)
* ''[[Wilson (film 1944)|Wilson]]'', regia di Henry King (1944)
* ''[[Acque del sud]]'' (''To Have and Have Not''), regia di [[Howard Hawks]] (1944)
* ''[[Una campana per Adano]]'' (''A Bell for Adano''), regia di Henry King ([[1945]])