Il monaco di Monza: differenze tra le versioni

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== Trama ==
[[Monza]], [[1630]], epoca del dominio spagnolo. Pasquale Cicciacalda, un umile [[calzolaio]], originario di [[Casoria]], [[vedovanza|vedovo]] della [[levatrice]] Provvidenza, non riesce a mantenere i propri 12 figli (6 coppie di [[gemelli (biologia)|gemelli]]) e pertanto escogita un furbo stratagemma. Travestito se stesso e i figli da [[frate|monaci]], vaga con loro come frate cercatore alla ricerca di cibo e carità. Sulla strada incontra [[Mamozio]], un povero pastore che pascola solo il proprio [[canis lupus familiaris|cane]] (dal momento che le 10 [[ovis aries|pecore]] che aveva le ha mangiate una dopo l'altra) e che chiede di potersi unire al gruppo. Insieme giungono al [[castello]] del perfido marchese Egidio de Lattanzis che tiene prigioniera la cognata Fiorenza nella speranza che essa voglia sposarlo dal momento che suo fratello ha da poco tempo trovato la morte in battaglia: ella è però innamorata del capitano spagnolo don Manuel (identico a Pasquale) e aspetta da lui un figlio, fatto che il Marchese sospetta e con il quale la ricatta. Incaricato di celebrare il matrimonio Pasquale sa che ciò non è valido in quanto egli non è un vero religioso. Dopo una serie di peripezie che vedono il tentativo fallito da parte di Pasquale di [[avvelenamento|avvelenare]] il Marchese e la conseguente [[vendetta]], i protagonisti vengono salvati dal provvidenziale intervento di suor Virginia, sorella di don Manuel, e delle sue consorelle le quali erano state nel passato sedotte dal Marchese e costrette poi a prendere i voti.
 
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