Aton: differenze tra le versioni
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== Declino del culto di Aton e la Restaurazione ==
Il declino del culto di Aton iniziò verosimilmente quando ancora Akhenaton era in vita<ref name="Watterson.145" />. Oltre alla situazione religiosa cui si opponeva la potente classe sacerdotale di Amon, anche sotto il profilo politico ed economico le condizioni del Paese si presentavano critiche. La classe militare, infatti, da tempo esautorata dai suoi compiti per il lungo periodo di inazione derivante dalla politica di pace del re, premeva a sua volta per un ritorno alle antiche divinità e sotto il profilo economico, con la chiusura dei templi, era venuto a mancare uno degli anelli redistributivi essenziali della ricchezza e dei beni.
Alla morte di Akhenaton, intorno all’anno diciassettesimo di regno, salì al trono un re effimero e misterioso di cui restano minime tracce, [[Smenkhara]], forse fratello di Akhenaton, forse figlio di costui
A riprova delle gravi condizioni in cui versava il Paese, uno dei passaggi della stele recita: ''Quando venni incoronato re, i templi degli dei e delle dee, da [[Elefantina]] fino alle paludi del [[Delta del Nilo|Delta]], erano in rovina. Era come se i santuari non fossero mai esistiti, erano diventati terra infestata dai canneti e le entrate non erano altro che sentieri di terra battuta..'' e, più oltre: ''Il paese era nel caos, e gli dei l'avevano abbandonato. Se ci si prostrava, per chiedere il favore di un dio, questi taceva. '', e ancora: ''Poi consultai il mio cuore esaminando ogni occasione meritevole e cercando di capire cosa avrebbe rallegrato il padre Amon'', quindi ''Il cuore degli dei e delle dee che dimorano in questa terra sono ora colmi di gioia, ed i possessori dei reliquiari sono felici.''<ref>Parafrasi da traduzioni in letteratura.</ref>
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