Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini: differenze tra le versioni
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==Cenni storici==
La prima edificazione di locali adibiti ad ospizio per sacerdoti poveri avvenne nel 1532 per l’iniziativa del sacerdote Benedetto Tizzone, con l’aiuto del conte d’Oppido, Giovanni Antonio Caracciolo. Per quanto riguarda la chiesa, poche sono le informazioni sulla sua fondazione. Una visita pastorale riferisce che nel Cinquecento vi fu rinvenuta una lapide sepolcrale scritta “in lettera longobarda” e datata 1358.<ref
Nel
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▲Nel '''1585''' la '''Congregazione''' di nobili istituita da S. Gaetano fece '''ristrutturare i locali della Casa''' che furono destinati ad '''ospedale''' per sacerdoti poveri e pellegrini. Fra le altre opere di misericordia, la Confraternita si occupava della sepoltura, prestava servizio presso l’ospedale e offriva alloggio ai pellegrini.
Il sito fu gravemente danneggiato dal
Durante i [[Bombardamenti di Napoli|bombardamenti]] dell’ultimo conflitto mondiale la
▲'''Nella prima metà del 1700''' il complesso fu '''ristrutturato e arricchito di opere d’arte''' dei migliori artisti napoletani. In particolare, la chiesa fu decorata con dipinti e stucchi da '''artisti dell'ambito di [[Domenico Antonio Vaccaro]]'''. In seguito, ai lati della [[navata]] della chiesa, in prossimità dell’arco trionfale, furono eretti '''due monumenti funebri''', l’uno a '''Gennaro Mascabruni''', datato 1740 (scuola di Francesco Pagano) e l’altro a '''Domenico de Liguori''', datato 1752, entrambi benefattori della Confraternita e donatori di grandi ricchezze al sodalizio.
La chiesa, con i locali attigui e gli ambienti ipogei, chiusa al pubblico per decenni e non più adibita al culto, è stata a lungo abbandonata all’incuria e al degrado. Dal 2015 l’associazione
▲Il sito fu gravemente danneggiato dal '''terremoto del 1806''' e fatto restaurare dai Governatori della Confraternita, come ricorda l’iscrizione esposta sul portale d‘ingresso della chiesa. Tuttavia l’impianto precedente dell’intero complesso non subì considerevoli alterazioni (L. Saddi, 1991).
▲Durante i [[Bombardamenti di Napoli|bombardamenti]] dell’ultimo conflitto mondiale la Chiesa subì gravi danni e nel '''1967''' fu completato un '''importante intervento di restauro''', con cui si ricostruirono, sul modello precedente, il soffitto della navata e la cupola.
▲La chiesa, con i locali attigui e gli ambienti ipogei, chiusa al pubblico per decenni e non più adibita al culto, è stata a lungo abbandonata all’incuria e al degrado. Dal 2015 l’associazione '''[http://smmave.it/ SMMAVE - Centro per l’Arte Contemporanea]''' ne sta portando avanti la pulizia, il recupero e la valorizzazione per favorirne la fruizione e farne un luogo di ricerca, didattica e produzione artistica.
==Architettura==
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Al di sotto della chiesa - ad aula unica, con [[cupola]] e cappelle laterali poco profonde - è presente un ambiente [[ipogeo]] di pari dimensioni, con funzione di “terrasanta”, molto probabilmente sito al livello della chiesa originaria, interrata dai ben noti fenomeni alluvionali che nel corso dei secoli hanno caratterizzato l’area dei Vergini.
La chiesa è parte del più ampio complesso, dotato di un bell’impianto a corte e [[Portico|porticato]] al pian terreno, comprendente l’ex ospedale e l’[[oratorio]] dell'[[Arciconfraternita]] di Santa Maria della Misericordia. I locali dell'Arciconfraternita furono completamente ristrutturati negli anni
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*M. Rippa, ''Il sole tra i vicoli'', Napoli, 2011
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*E. Ricciardi, ''La Chiesa di Santa Maria dei Vergini'', ed. Parrocchia di S. Maria dei Vergini, Napoli 1998
*A. Terminio, ''Santa Maria della Misericordia'', in “Napoli Sacra. Guida alle chiese della città”, 14° itinerario, Napoli 1996
*L. Saddi, ''Cenni storici sul complesso di S. Maria della Misericordia ai Vergini'' in ''Il Borgo dei Vergini. Storia e struttura di un ambito urbano'', a cura di A. Buccaro, Cuen editrice, 1991
*C. Fedele, ''Gli edifici fuori Porta S. Gennaro: dalla città murata al borgo'' in ''Il Borgo dei Vergini. Storia e struttura di un ambito urbano'', cit., 1991
*S. BB. AA. AA. di Napoli, Ufficio Catalogo, Scheda A “Chiesa”, a cura di A. Buccaro, campagna di catalogazione 1990
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*S. D’Aloe, ''Catalogo di tutti gli edifici sacri della città di Napoli e dei suoi sobborghi'' in ''Archivio Storico per le Province Napoletane'', vol. VIII, Napoli 1883
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*G. Ceva Grimaldi, ''Memorie storiche della città di Napoli dalla fondazione sino al presente'', Napoli 1857
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==Voci correlate==
*[[Chiese di Napoli]]
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