Papa Eugenio IV: differenze tra le versioni

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==== Il pontefice e il Concilio di Basilea ====
{{vedi anche|Concilio di Basilea}}
Il 23 luglio [[1431]]<ref name=":3" /> i legati pontifici (capeggiati dal cardinale [[Giuliano Cesarini (1398-1444)|Giuliano Cesarini]]) aprirono il [[Concilio di Basilea]], che era stato convocato dal predecessore Martino V. Gli argomenti principali in discussione furono due: gli [[hussiti]] <ref name=":4">{{Cita libro|autore = Claudio Rendina|titolo = I Papi|anno = 2005|editore = Newton&Compton Editore|città = Ariccia|p = 568}}</ref> e la riunificazione della Chiesa cattolica con la Chiesa ortodossa. Erano passati tredici anni dall'ultimo concilio ecumenico, quello di Costanza (1414-1418). In esso era stato ricomposto lo [[Scisma d'occidente]], tuttavia una questione era rimasta ancora aperta, se cioè le decisioni del Concilio prevalessero sul Papa ([[conciliarismo]]). Eugenio IV, giudicando la propensione verso il conciliarismo in contraddizione con la tradizione della Chiesa, trasferì il concilio dalla Svizzera all'Italia. Con una [[bolla pontificia|bolla]] emanata il 18 dicembre [[1431]]<ref name=":3" />, sciolse l'assemblea e indisse un nuovo concilio, da tenersi diciotto mesi dopo a [[Bologna]] (città dello [[Stato Pontificio]]). I padri conciliari, però, si opposero alla decisione di Eugenio. Sostenendo poi le posizioni già espresse a Costanza nel documento ''Haec Sancta'', affermarono che il pontefice si dovesse uniformare alla volontà conciliare. Essi quindi decisero di citare il pontefice davanti al Concilio<ref>{{Cita libro|autore = J. Wohlmuth|titolo = , I concili di Costanza (1414-1418) e Basilea (1431-1449)|anno = 1990|editore = Queriniana|città = Brescia|collana = Storia dei concili ecumenici|curatore = G. Alberigo|pp = 222-239.}}</ref><ref>{{Cita web|autore = AA.VV|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/scisma_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo = Scisma in Enciclopedia Treccani|accesso = |data = |citazione = Nel concilio di Basilea si andò anche più oltre: per quanto il confronto con le forme costituzionali degli stati moderni possa valere, si passò dalla monarchia costituzionale di Costanza a una forma di vera e propria democrazia parlamentaristica}}</ref> il cui potere proveniva direttamente da Cristo<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Claudio Rendina|titolo=I Papi|anno=2005|editore=Newton&Compton Editore|città=Ariccia|p=568}}</ref>. Una soluzione di compromesso fu trovata dal neo [[Sacro romano imperatore|imperatore]] [[Sigismondo di Lussemburgo]], incoronato a [[Roma]] il 31 maggio [[1433]]<ref name=":3" />. In base all'accordo il Papa ritirò la bolla di scioglimento e, riservando tutti i diritti alla [[Santa Sede]], riconobbe il concilio come [[concilio ecumenico|ecumenico]] (15 dicembre [[1433]]).
 
Appena due anni dopo riprese la lotta tra il pontefice ed il concilio riunito a Basilea. Il 9 giugno 1435<ref name=":3" /> i padri conciliari cercarono di limitare l'autorità papale nella riscossione delle decime, senza però ottenere alcun effetto.