Pietro Secchia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
Unisco template Carica pubblica
ValterVBot (discussione | contributi)
m →‎Dagli inizi alla Resistenza antifascista: orfanizzo redirect -, replaced: l'Unitàl'Unità using AWB
Riga 60:
Amnistiato, nel [[1936]] fu inviato al confino nell'[[Ponza (isola)|isola di Ponza]] e poi a [[Isola di Ventotene|Ventotene]]. Dopo l'arresto di Mussolini e la caduta del regime, il 19 agosto del [[1943]] fu liberato, insieme con gli altri detenuti e confinati politici, con un provvedimento del [[Governo Badoglio I|governo Badoglio]]. Il provvedimento, inizialmente più restrittivo, era stato poi esteso, fino a comprendere anche i carcerati comunisti ed anarchici, per le pressioni degli esponenti dei partiti antifascisti.
 
Tornato in libertà, partecipò alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] entrando a far parte, con [[Luigi Longo]], [[Gian Carlo Pajetta]], [[Giorgio Amendola]] e [[Antonio Carini]], del Comando generale delle [[Brigate Garibaldi|Brigate d'assalto Garibaldi]]<ref>Fonte: Luigi Longo, ''I centri dirigenti del PCI nella Resistenza'', Roma, Editori Riuniti, 1973, pag. 38.</ref> e fu autore di molti articoli pubblicati sui giornali ''La nostra lotta'', ''Il Combattente'', ''[[L'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'', raccolti successivamente, nel [[1954]], nel volume ''I comunisti e l'insurrezione''.
 
Pur sostenendo una politica rivoluzionaria che preparasse la prospettiva di un'insurrezione armata, come Longo ed altri partigiani comunisti, aderì nel [[1944]] alla cosiddetta "[[svolta di Salerno]]" di [[Palmiro Togliatti]], che spinse il PCI alla collaborazione con gli altri partiti antifascisti e con le istituzioni del [[Regno del Sud]].