Anatolia (martire): differenze tra le versioni

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Secondo la tradizione raccontata dalla ''Passio ss. Anatoliae et Audacis et s. Victoriae'', risalente al [[VI secolo]], Anatolia e [[Santa Vittoria (romana)|Vittoria]] erano due giovani fanciulle romane di nobile famiglia, educate dai genitori alla fede cristiana. Chieste in moglie da due giovani amici, Eugenio e Aurelio Tito, rifiutarono il matrimonio con loro perché pagani e, donati i loro averi ai poveri, fecero voto di mantenere intatta la loro verginità.
 
I due aspiranti sposi allora, con il consenso dell'Imperatore [[Decio]], ottennero la potestà delle ragazze e le fecero relegare in alcune loro tenute in campagna: Vittoria venne portata a Trebula Mutuesca, oggi corrispondente a [[Monteleone Sabino]], e Anatolia a Tora, l'attuale [[CastelSanta Anatolia (Borgorose)|Santa Anatolia di ToraBorgorose]] (RI): Vittoria venne fatta morire poco dopo, mentre Anatolia, dopo varie vicende la cui narrazione è di sapore prettamente [[agiografia|agiografico]], venne destinata ad essere uccisa con il [[veleno]]. Incaricato di compiere il supplizio fu il [[Marsi|marso]] Audace, che rinchiuse la fanciulla in un sacco con un serpente; Anatolia, che pregò incessantemente, non solo ne uscì incolume ma salvò anche il suo carnefice che venne invece aggredito dal serpente. Audace, visto il prodigio, si convertì al cristianesimo. Infine Audace a Anatolia vennero martirizzati con la spada.
 
==Culto==